Avevo 20 anni quando conobbi colui che è ora mio marito. A 23 anni ci sposammo e dopo due anni di matrimonio nacque in me il desiderio di diventare mamma. Ma secondo mio marito era troppo presto!
Insistetti tanto e alla fine lo convinsi! Così a settembre 2013 iniziammo a provarci e a febbraio finalmente quel test fu positivo. Saltavo dalla gioia, attesi con emozione ed ansia la prima ecografia, nel frattempo le nausee non mi davano tregua.
Vomitavo tutti i giorni. Feci le beta e queste continuavono a salire, pure troppo! Ecco che arrivò finalmente il giorno della prima ecografia ed ecco che giunse anche l'inizio del mio dolore!
Il ginecologo, dopo vari minuti, mi fece delle domande che mi gelarono il cuore, perché aveva capito che c'era qualcosa che non andava. Infatti c'era la camera gestazionale, ma al suo interno non si vedeva nulla, nonostante fossi di 7+4 settimane.
Mi dissero di rifare l'ecografia dopo una settimana e di monitorare le beta, che continuavano ancora a salire. Io feci l'ecografia nuovamente dopo due settimane, perché volevo essere sicura di vedere il mio bambino, ma ancora una volta... non c'era nulla!
Mi dissero che si trattava di un "uovo bianco"! Feci un raschiamento e dopo una settimana mi chiamarono di corsa dall'ospedale perché avevano scoperto che la mia gravidanza si era trasformata in una mola vescicolare, cioè in un brutto tumore che poteva portare anche a fare una chemioterapia.
Insomma, la mia gioia più grande poteva diventare il mio peggiore incubo! In sostanza la placenta che si era formata era anomala, perciò il mio bimbo non si era formato.Così, i medici capirono perché le beta continuavano a salire nonostante la gravidanza fosse stata interrotta da tanto tempo!
Fortunatamente tutto si risolse con il raschiamento. Dopo alcuni mesi, cominciammo a riprovare ad avere un bambino e nel gennaio 2014 scoprii di essere nuovamente incinta.
Ricordo un po' con amarezza il giorno in cui mi accorsi di essere in dolce attesa perché non riuscii a gioirne per la paura che potesse ricapitare quello che avevo vissuto nella precedente gravidanza!
Avevo troppa paura di fare la prima ecografia, che però era necessaria. Il mio cuore saltò di gioia quando la ginecologa mi fece vedere il mio bimbo con il suo cuoricino che batteva. Che emozione!
Fu una gravidanza tranquilla, tranne per il fatto che ebbi il diabete gestazionale e alla fine l'epatosi gravidica, per cui dovettero indurre il parto. Dopo 24 ore di travaglio, mio figlio venne alla luce nel mese di settembre 2014 con taglio cesareo perché la testa non era ben incanalata!
A dicembre del 2017 cominciai a sentire dei dolori strani nella zona dell'utero e iniziai a sospettare una gravidanza, che fu confermata dal test! Ero preoccupata perché non era in programma, ma, soprattutto, vedevo ancora il mio primogenito (che aveva tre anni allora) troppo piccolo e mi chiedevo come avrei fatto con due bimbi.
Dissi a mio marito che ero incinta e lui mi rassicurò: iniziò così la mia terza gravidanza, che mi portò purtroppo sempre a pensare alla prima, quindi anche qui ebbi tanta ansia per la prima ecografia, dopo la quale però mi confermarono che andava tutto benissimo!
Questa volta però volevo ottenere la mia rivincita e avere un parto naturale, così comiciai ad informarmi e contattai un ospedale che mi sostenne nel voler fare il cosiddetto VBAC!
Con tanta paura per un eventuale rottura dell'utero iniziarono le contrazioni nei primi giorni di agosto 2018 e, dopo dieci ore di sofferto travaglio, venne alla luce la mia bambina con parto naturale. Insomma, ce l'avevo fatta! E così ora sono felicissimamente mamma di due bambini: un maschietto di 4 anni e una bambina di 4 mesi! Insomma la mia vita è al completo!
di una mamma
(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
Leggi anche: Aborto interno e mola vescicolare, oggi sono mamma di due bambine e Ho avuto tre aborti, mi sono fatta forza e ora stringo mia figlia tra le braccia
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it