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Quattro aborti, di cui uno terapeutico. Ma qualcosa dentro me era più forte delle circostanze

di mammenellarete - 11.02.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Dopo il primo figlio, ho avuto quattro aborti, di cui uno terapeutico. Ho sofferto moltissimo. Sono andata contro tutto e tutti. Ho pianto e lacerato la mia anima. Ma alla fine ce l'ho fatta. Oggi stringo a me le mia bambina, alzo gli occhi al cielo e dico grazie per avermi dato la forza di credere che qualcosa dentro me era più forte delle circostanze.

In questo articolo

Il mio sogno inizia il 31 maggio 2014 con quel primo test di gravidanza. Oddio, che bello... Ma ora? Sarò in grado? Gravidanza perfetta, magnifica, che mi porta il mio primo grande amore Federico. Parto cesareo e post parto perfetto: che cosa meravigliosa la maternità.

Ad un anno di Federico decidiamo di provare a dare un fratellino/sorellina al nostro amore. Neache a dirlo a febbraio 2016 il test è positivo! Che felicità! È una femminuccia! Potrei essere più felice e fortunata?? Tutto prosegue bene fino alla 16esima settimana. Sono a casa, Federico inizia a camminare. Uno strano dolore e vedo dell acqua sui pantaloni.

Corsa in pronto soccorso: "Signora c'è una rottura del sacco e a breve le partiranno i dolori". Mi ricoverano e i medici vengono da me solo per chiedermi se ho dolori. "Questa gravidanza non ha speranze signora!". Io non ci credo... Piango, mi dispero e mi sento maledettamente in colpa per aver lasciato il mio bambino a casa.

Quattro aborti, di cui uno terapeutico

Mi dimettono e lei è ancora lì attaccata alla vita. Dopo pochi giorni, punto e a capo. Ho nuovamente perdite di liquido. Mi ricoverano dicendo che posso essere in pericolo. Devo decidere! Ma come si fa a decidere della vita di un anima innocente??!! La prego e le sussurro varie volte di arrendersi. Ma niente, lei è lì e lotta. Passano i giorni.

Io contatto vari specialisti e ospedali. Il risultato è sempre lo stesso: anidramnios, probabili malformazioni muscolo-scheletriche della bimba. Lei cresce ed io devo DECIDERE! MALEDETTA DECISIONE! Ricordo ancora tutti i pianti versati. E così il 23 giugno firmo per l'aborto terapeutico: ho paura di darle una NON VITA. Mi inducono il parto e il 24 giugno alle 5.45 vedo la mia principessa. La stringo a me e la vedo portare via.

Mi danno le sue foto e le sue impronte.


Non mi do' pace. Mi torturo. Lei mi manca come l'aria! Dove sei? La cerco in sogno. Ma niente. Passa del tempo. Faccio delle visite. Possiamo riprovarci. Esattamente dopo un anno, il 23 giugno 2017, un altro cuoricino batte dentro di me. Dopo una settimana delle perdite scure: "Signora non c'è più battito". Revisione uterina. Non ci credo... Ma non mi arrendo e a settembre 2017 faccio altro test positivo.

Emorragie sin da subito e a 10 settimane la tristissima frase che nessuna donna vorrebbe sentirsi dire: "Non c'è più battito! Ma perché? Cosa succede dentro di me? Perché il mio corpo rigetta la 'cosa' che più vorrei all mondo??!!!". Questa cosa mi toglie il sonno, la spensieratezza e il mio sorriso.


Il mio amore cresce e inizia a chiedere un fratellino. Fa le preghiere sia a Gesù che a Babbo Natale: qualcuno dovrà pure accontentarlo. Ed io piango in silenzio. Con lui solo e sempre grande entusiasmo e grandi sorrisi. Finalmente dopo tre aborti mi 'accettano' per il percorso di poliabortività: eco in 3d, tamponi, 1000 prelievi. 'Non hai nulla' mi ripetono i medici.

"Puoi provarci con la consapevolezza che potrebbe riaccadere. Solo tu puoi decidere dato che da un punto di vista clinico è tutto okay", mi dicono. La rabbia mi assale, trovare un colpevole sarebbe più facile. Amici, colleghi, parenti mi dicono di fermarmi. Ti stai distruggendo, mi ripetono.


Aprile 2018: faccio un altro test positivo. Altra revisione uterina. Non faccio in tempo a risollevarmi che un altra bastonata mi arriva. Consulti da psicoterapeuti: "Hai molte risorse. Non hai bisogno di noi", mi liquidano così! SONO FORTE??!! Perché gli altri mi vedono così forte?!! Io mi sento tanto fragile e vulnerabile.

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L'arrivo del mio arcobaleno

"Basta, forse gli altri hanno ragione"! Cerco di lavorare su me stessa, amo la mia famiglia il mio bambino. Siamo al completo così, mi ripeto. Trascorro mesi difficili tra tachicardie, visite ginecologiche diverse, prelievi del sangue. Voglio un PERCHÉ! Pian piano cerco di ritrovare la serenità.

Organizzo viaggi, vacanze: devo impegnare la mia mente. Stiamo bene noi tre, mi ripeto. O meglio cerco di convincermi. Qualcosa mi manca però...

A maggio 2019 ho un giorno di ritardo: TEST SUPER POSITIVO! AIUTO ED ORA?!! HO PAURA! Contatto la mia ginecologa: iniziamo cardioaspirina, eparina, acido folico, magnesio e progesterone subito. Dobbiamo tentarle tutte. Ci sto... Dobbiamo arrivare a fondo. Primo distacco, secondo distacco... Ferma immobile... Ma il suo cuoricino batte forte e chiaro!

Faccio il test del Dna fetale: è una femminuccia forte e sana! La mia principessa vuole ritornare... DOBBIAMO FARCELA AMORE DI MAMMA! DEVI VEDERE LA LUCE ED IO CON TE. Sono mesi di ansia e paura... Una gravidanza chiusa in casa. Non mi interessa di nulla... Solo del trascorrere del tempo. Il mio bambino non fa altro che fare preghiere a Gesù affinché la sua sorellina cresca in pancia forte e sana.

A sei mesi circa lo portiamo in ospedale per farlo assistere per la prima volta ad una ecografia. "Mamma sembra un rinoceronte", dice con gli occhi lucidi di felicità. Non faccio altro che immaginare il momento della loro conoscenza. Varie ecografie: sempre podalica... Bisogna fissare la data del taglio cesareo. Il destino decide la stessa data del mio primo amore: incredibile ma vero!


E così, a distanza di 5 anni esatti, il mio arcobaleno è arrivato ed è qui sul mio petto mentre vi racconto la mia storia. Voglio dirvi di combattere e di non smettere mai di sperare.

Sono andata contro tutto e tutti. Ho pianto, sofferto e lacerato la mia anima. Ma ce l'ho fatta! Stringo a me le mia bambina, alzo gli occhi al cielo e dico GRAZIE! GRAZIE PER AVERMI DATO LA FORZA DI CREDERE CHE QUALCOSA DENTRO DI ME ERA PIÙ FORTE DELLE CIRCOSTANZE.

di Anna 

(storia arrivata a redazione@nostrofiglio.it)

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