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Morte in utero. Ho affrontato il dolore insieme a mio marito

di mammenellarete - 19.01.2021 - Scrivici

pancione
Fonte: Shutterstock
Ho subito un grande dolore. La mia bambina se ne è andata prima ancora di nascere. Praticamente il suo cuore ha smesso di battere senza una causa precisa. Spero che stia giocando lassù con gli angeli come lei. Vi auguro di avere accanto a voi un "grande Marito" come quello che ho io, perché il dolore, se condiviso in due, diventa più sopportabile.

In questo articolo

Sono Stefania e ho 33 anni. Quando mi successe tutto ne avevo 29! Ero alla mia quarta gravidanza, era desiderata e io stavo benissimo. Mai una nausea, mai un avvisaglia di qualcosa. Era un venerdì di aprile ed era appena arrivata la primavera. Andai in clinica dal mio "amato" ginecologo per portare delle analisi che avevo fatto due giorni prima, dove tutto era perfetto.
 
Quando il mio ginecologo mi vide disse: "Signora, se vuole facciamo oggi l'ecografia invece di lunedì nel mio studio, che ne dice?". Io dissi di sì. Entrammo nella stanza e da lì a poco mi si gelò il sangue. Lui mi guardò e disperato mi disse: "Signora, non c'è più battito, dobbiamo intervenire".
 
Io gli dissi: "Dottore, ma non vede che questo apparecchio non funziona? Andiamo a fare l'ecografia con quello nuovo, la prego". Lui con gentilezza e umanità mi disse: "Va bene signora andiamo". Ma io in cuor mio sapevo già che la mia Francesca non c'era più. Facemmo un'altra ecografia e mi confermarono il tutto! Fuori dalla stanza c'era mia suocera, perché mio marito era lontano da casa per lavoro.
 
Lo chiamai e gli dissi di mettersi in viaggio appena poteva perché la nostra bimba aveva raggiunto il suo nonnino. Lui scoppiò a piangere come un disperato e partì subito.

Morte in utero. La mia testimonianza

Il ginecologo mi disse che non voleva operarmi fino all'arrivo di mio marito. Io insistetti, finché lui finalmente mi fece in ospedale il cesareo. Era il mio quarto cesareo. Devo dire che sono stata trattata come una regina dal mio ginecologo, da tutte le ostetriche, da tutte le infermiere e da tutti gli anestesisti!
 
Un mese dopo ritirai l'autopsia: non si trovò niente che avesse causato la morte. Praticamente era stata solo una pura casualità. Da allora vivo di rimorsi. Penso di non aver fatto abbastanza per proteggerla, mi dò colpe che so di non avere, ma non riesco e non sono mai riuscita ad accettare questa cosa. Lei era bella come il sole, la mia bimba. Spero che stia giocando lassù con gli angeli come lei!
 
Ragazze io non posso più avere figli, ma non perdete mai la speranza. Dopo un dolore così enorme arriva sempre la felicità. Vi auguro di avere accanto a voi un "grande Marito" come quello che ho io, perché il dolore, se condiviso in due, diventa più sopportabile! 
 
di Stefania
 
(storia arrivata all'email di redazione di Nostrofiglio.it)

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