Mi chiamo Sara e ho 36 anni. Io e mio marito stiamo insieme da quasi 13 anni e prima di parlare di "metter su famiglia" volevamo sistemarci, trovare una casetta che facesse al caso nostro e soprattutto avere un lavoro sicuro! Così siamo arrivati al 2018, quando ad inizio anno ci siamo detti che era arrivato il momento di provare!
Pensavo fosse facile, ho sempre avuto un ciclo per così dire perfetto, mai dolori, sempre puntuale. Tutte le visite ginecologiche fatte dall'adolescenza fino a quel momento facevano pensare che avessi tutti le caratteristiche giuste per rimanere incinta. Passarono i mesi, all'arrivo di ogni ciclo grande delusione. Comprai gli stick per controllare l'ovulazione... non ovulavo! Ma com'era possibile?
La mia testimonianza
Dopo un anno iniziammo a farci seguire e via una trafila di esami: io pochi ovuli e l' ovulazione di una ultra quarantenne prossima alla menopausa, mio marito spermatozoi lenti e morfologicamente incompatibili con la procreazione: l'unica speranza era la fecondazione in vitro, ci dissero.
Entrammo in lista d'attesa e nel frattempo continuammo a provare... dicendoci "magari qualcosa succede". E qualcosa è successo. Verso luglio del 2019 mi sentivo stanca, sfinita, volevo solo dormire e mi stavo preoccupando, pensavo di essere malata. Il ciclo era arrivato puntuale come sempre ma scarso; provai a fare un test di gravidanza senza convinzione: si colorò immediatamente.
"Okay, calma, sei al lavoro", mi sono detta, "aspetta e fanne un altro". E anche il secondo si colorò subito. Ero di quasi 4 settimane, ero sotto shock, impanicata, non ero preparata. Questo stato di sconcerto e paura è durato qualche settimana, dopo sono iniziate le nausee e tutti i piccoli fastidi della gravidanza... Il 26 marzo, in piena pandemia, è nato Alessandro, bellissimo e perfetto.
di Sara