Era la prima gravidanza. Dopo quasi un anno di matrimonio e un paio di test negativi ero finalmente incinta di 2-3 settimane. Mi sottoposi alla prima ecografia, e già partiva un po'male perché il battito era lento. Quindi il medico mi diede ovuli e aspirinetta. Ma il dottore era molto titubante.
Comunque fissammo la prossima visita il mese dopo. Sembrava andare bene, anche perché avevo nausea, già da subito, nessun dolore o fastidio. . . Pieni di entusiasmo andiammo allo studio, ma tre parole ci gelarono: "Non c'è battito". Non ci furono parole, ma solo fiumi di lacrime.
Poi il medico mi disse che se non avveniva in modo spontaneo dovevo subire un raschiamento, e fu così infatti. Scoprii comunque di soffrire di ovaio micro-policistico. E quindi iniziai a fare la cura e varie visite, fino a quando non scomparvero del tutto e il dottore ci disse che da lì in poi potevamo pensare di affrontare una nuova gravidanza.
Il mio bimbo arcobaleno, arrivato dopo un doloroso aborto
Oggi per fortuna ho 3 bambini bellissimi che mi riempiono la vita. Ma il dolore non passa. Dopo un anno è arrivato il nostro arcobaleno, ma ho vissuto tutti i 9 mesi con l'ansia, avevo sempre il terrore, ogni volta che facevo i controlli, che ci fossero problemi.
Nessuno ti prepara a questo e nemmeno a quello che sarà dopo. Nessuno sa cosa dirti, o meglio sbagliano anche nel confortarti. Tu vorresti solo urlare più forte questo dolore per mandarlo via, ma trovi persone che ti dicono: "Meglio prima che dopo", "Doveva andare così", "È una cosa che succede spesso". . .
Solo chi vive questo dolore sa cosa sia. Non abbiamo bisogno di parole vuote ma solo di abbracci sinceri. E ancora prima di tutto abbiamo bisogno di tempo e spazio, perché è una cosa solo della coppia!
di Giusy