Infertilità. Mia figlia, il mio miracolo
Ma dentro di me bruciavano le lacrime, nessuno sapeva quanto dolore sentivo. Andammo a fare il viaggio di nozze, ci divertimmo. Tornati, provammo a fare davvero di tutto per avere un figlio. Rientrai a lavoro, i miei colleghi mi furono vicini. Mi accorsi che avevo due settimane di ritardo del ciclo guardando il calendario sul telefonino. I brutti pensieri tornarno nella mia mente, pensai a un altro intervento. "Dio, non è possibile", pensai.
La mia collega di lavoro mi disse: "Vai in farmacia, prendi un test e fallo. Non ti cambia niente, ma almeno sei tranquilla".
Le dissi subito di no, perché non volevo fare un altro test negativo. Sarei rimasta troppo male. Alla fine speranzosa e con le dita incrociate andai a prendere il test. Rientrai e lo feci.
Nel giro di 5 minuti il locale si riempì di gente. Lavoro in un benzinaio. Dimenticai di guardare il test. Poi mi ricordai e mi dissi: "Ma vediamo un po'". Lo aprii piano piano e vidi due righe rosse. Crollai letteralmente a terra, piansi, risi, poi gridai forte: "Sono incintaaaaa". Non feci caso neanche al fatto che il locale era pieno ancora di gente. Tutti mi guardarono in maniera strana, non capendo la mia felicità. Ora ho una stellina di ben 8 mesi, il mio soffione, la mia Cristiana. Care donne, fidatevi, un grosso abbraccio.
di Bianca
(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)
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