Mi presento, sono Martina, ho 36 anni, sono un'educatrice e ho un bimbo nato il 7 Novembre 2010. Ho sempre desiderato un secondo figlio, ma quello di mio marito era un no categorico.
Così mi metto il cuore il pace, dopo un test negativo, ma ho un continuo malessere.
Ripeto il test e scopro così che sono incinta. La felicità è alle stelle, Matteo sceglie il nome del fratellino (Michele). La gravidanza procede alla grande, stiamo benissimo, il termine è fissato per il 3 Novembre 2017.
Passiamo la data, nulla si muove, ma Michele ed io stiamo bene, così i dottori decidono che se nulla si muove indurremo il parto il 13 Novembre, non prima!
Verso l'una di sabato 11 Novembre iniziano i primi dolori. Tutto procede a meraviglia, i dottori in sala parto scherzano e mi chiedono se sono sicura sia maschio, perché il cuore è regolarissimo!
Arriva l'ultima spinta, sono le 12:12. Eccolo il mio Michele, bellissimo, 4085 gr di bellezza e amore. Dorme il mio tesoro, è nato dormendo, il mio bimbo farfalla.
Lo sconcerto è tangibile in sala parto, nessuno immaginava una cosa del genere. Mi hanno detto che era tutto perfetto, che non c'era una spiegazione scientifica. Ma il mio Michele è volato in cielo...
Decidiamo di procedere con l'autopsia, un'agonia lunga 4 mesi. Sì, 4 mesi di "perchè è successo?", di domande senza risposta! La risposta arriva per Pasqua:
soffocamento a causa del cordone ombelicale tra le 12:00 e le 12:12.
Ho affrontato un lungo percorso da una psicologa specializzata in psicotraumatologia per superare e accettare quel silenzio che era assordante.
A maggio 2018 decido di partecipare alla processione di S.Rita,
faccio benedire delle rose per Michele e chiedo a lei la grazia di un arcobaleno, per la nostra famiglia... Il 25 giugno 2018 il mio test è positivo! A luglio la
prima ecografia dalla mia ginecologa di fiducia e in sala d'attesa la radio trasmette "Over the rainbow"... in quel momento capisco che nulla può andare male.
Entro, faccio la visita e mi dice che "c'è e sta bene". Non è stata una gravidanza semplice, è stato un viaggio sulle montagne russe, sono tornata dalla psicologa per preparami ad un parto naturale, che poi però non c'è stato.
Sono stata ricoverata il 25 febbraio 2019 per un'induzione al parto (si era deciso di non farmi arrivare al termine previsto per il 1 Marzo 2019) che non ha dato l'esito sperato.
Quindi il 26 febbraio 2019, alle 20:30, sono stata portata in sala operatoria per un cesareo d'urgenza.
Alle 21:00, accompagnato dalla voce dell'ostetrica che cantava "Over the rainbow", è nato il mio Giovanni. Il suo pianto ha riempito la sala, la mie lacrime erano di gioia.
Il mio bimbo arcobaleno NON ha cancellato la terribile tempesta vissuta prima, ha però insegnanto e dimostrato che il sole torna SEMPRE, anche dopo la tempesta peggiore.
Un caro saluto
di Martina
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Aggiornato il 10.03.2022