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Aborto spontaneo a otto settimane. Ho tre figlie, una di loro è un angelo

di mammenellarete - 03.12.2018 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
VIssi un aborto spontaneo a otto settimane di gravidanza. Per me fu un dolore terribile. Dopo un anno esatto dall'aborto rimasi incinta di nuovo. Trascorsi i primi mesi con il "terrore" che potesse ricapitare di nuovo. Non avrei potuto sopportarlo. Eppure, per fortuna, la gravidanza andò a buon fine. Dopo 6 anni giunse la secondogenita. Per me è la terza figlia. Con la nascita delle mie bambine il dolore si è un po' alleggerito, ma so che abbiamo un angelo nel cielo che ci protegge.

Era l'anno più difficile, il 2009, avevo da poco perso il lavoro. Che delusione, che dolore. Ci credevo, avevo capito da tempo che ci avrebbero lasciato a casa tutti... quasi 100 dipendenti. Una botta.

Al mio compleanno invitai i miei amici. Una mia amica mi disse qualcosa sulla MIA PANCIA... io ancora non sapevo nulla e mi sentivo male nel vedermi più gonfia. Ma non immaginavo. Nessun sintomo, niente di niente. Sono una donna con il ciclo irregolare, saltare qualche mese per me è normale.

Mio marito mi fece il regalo di un weekend alla Spa, un sogno. Ma lì, in costume, mi vergognavo un po' di quella pancia "strana". Facevo tutto come prima: alzare pesi, tagliare l'erba... Anche se quel giorno dovetti far fatica ad avviare il tosaerba, una fatica enorme!

Dopo 2 giorni, dato che dovevo fare il pap test, decisi di fare anche un test di gravidanza. Il mio istinto mi diceva qualcosa... Era positivo, non ci credevo. E pensare che il test era anche scaduto! Andai dalla dottoressa spiegando tutto e lei mi fece fare le analisi.

Erano positive. Io, tra stupore e "preoccupazione", lo dissi a mio marito la sera stessa e poi subito a suoceri e genitori. Forse troppo presto? Fatto sta che mi svegliai il giorno dopo con perdite di sangue. Mi preoccupai, chiamai mia mamma e lei cercò di tranquillizzarmi: "Mettiti a riposo", mi disse.

Poi dopo pranzo corsi immediatamente al pronto soccorso, giunsi velocemente all'accettazione. Attesi, poi mi mandarono su e... feci l'ecografia, dalla quale si vedeva che avevo già avuto l'aborto. Praticamente era già quasi espulso.

I medici fecero quello che dovevano fare, mentre io piangevo e piangevo. Il dottore mi disse: "Signora, ne avrà altri, non era ancora formato (8 settimane)". Ma io piansi e lo feci senza remore.

Poi il medico mi disse che dovevo stare in osservazione. Mi portarono in stanza, guardai negli occhi i miei, piansi ancora. Cercai di farli andar a casa: avevo bisogno di solitudine. Provavo un grande dolore e non volevo preoccuparli molto.

Ero lì sola nella stanza, piangevo e piangevo, dovevo sfogare quello che avevo dentro. Mio marito arrivò soltanto in serata. lo avrei voluto che fosse stato da prima con me... ma maledetto lavoro!!! Il giorno dopo mi dimisero, non fu facile. Poi mi accorsi che... non era facile per me camminare, ma perché???

Camminavo piano e a volte mi mancava un po' il respiro, perché? Non capivo. Mi dissero che era perché avevo subito un aborto naturale senza raschiatura. "Ma perché?", mi chiedevo. Nei primi giorni camminare e fare le cose normali fu difficile. Con il passare del tempo mi ripresi, ma non emotivamente. Lì c'era un dolore da nascondere, un dolore che solo chi lo ha vissuto lo può comprendere.

Mi dicevano: "Ma era di poche settimane, lo avevi scoperto solo da 3 giorni, che vuoi che sia!". Ma la mia anima percepiva altro: dolore e impotenza. Percepiva il "mia colpa!".

Una mia amica era incinta: era un misto tra felicità e dolore (lei sì, io no), quando nacque la sua bambina non la toccai nemmeno, ero "felice" per lei, ma non volevo un contatto con la neonata. Sembra impossibile, ma quando quel dolore fa male, si presenta sempre. Infatti, vedevo donne con il pancione e il mio istinto era cercare subito altro con lo sguardo.

Quasi nessuno si accorse di quello che stavo vivendo. Nessuno mi fu veramente vicino. Certo, avevo l'amore di mio marito, ma pochi capivano davvero il mio stato d'animo. L'unica cosa che mi rimase esternamente furono quei chili presi e mai persi.

Dopo un anno esatto rimasi incinta di nuovo. Avevo fatto una cura di acido folico. Trascorsi i primi mesi con il "terrore" che potesse ricapitare di nuovo. Non avrei potuto sopportarlo. Eppure, per fortuna, la gravidanza andò a buon fine.

Dopo 6 anni giunse la secondogenita. Per me è la terza figlia. Con la nascita delle mie bambine il dolore si è un po' alleggerito, ma so che abbiamo un angelo nel cielo che ci protegge. Ho capito che in quei momenti si ha bisogno di molti abbracci, poche parole, qualcuno che ti possa ascoltare senza giudicare o dare consigli. Ne avrei avuto bisogno anche io. State vicino a queste donne grandi ma piccole in quel dolore che è soffocante. Non conta di quanti mesi sia stato... sappiate che è stato.

di Federica

(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)

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