Sono una mamma di 4 figli: uno è in cielo e tre sono in terra. Li porto tutti e quattro sempre nel mio cuore. Sono sposata da 8 anni.
Per fortuna la prima gravidanza giunse subito appena cercata. Praticamente al primo colpo. Fu una bellissima sorpresa. Arrivò una bellissima principessa, dopo un taglio cesareo, di 3 chili e 480. E la gravidanza si svolse per me senza alcun problema.
Passarono quattro anni e la mia piccola iniziò la scuola, cominciando a chiedermi un fratellino o una sorellina. Io e mio marito ci mettemmo alla ricerca della cicogna e attendemmo per un po' che arrivasse. Si fece aspettare per un anno intero, ma per fortuna giunse. Quando avvenne, comunicammo la bellissima notizia a tutti. Ricordo la prima ecografia, la felicità di mia figlia, la nostra e quella di tutta la famiglia...
Al quinto mese scoprimmo che era un maschietto e decidemmo il nome: lo chiamammo Francesco. Tutto andò bene fino al controllo del sesto mese, precisamente 26 settimane. Giungemmo in ospedale con la mia piccola, mia mamma e mio marito. Mi sedetti e mi preparai per l'eco.
Ed ecco che vidi il dottore sbiancare, restare senza parole e agitarsi. Gli chiesi più volte cosa stesse succedendo, ma lui non rispose subito... poi quella frase che non dimenticherò per tutto il resto della mia vita. "Non c'è più la frequenza cardiaca". In me entrò il vuoto, immediatamente mi raggelai e non avevo più un filo di voce per chiedere cosa dovessimo fare.
Mia figlia piangeva, mentre mio marito e mia mamma rimasero di sasso. Ancora oggi mi si gela il cuore a pensarci. Facemmo una corsa in clinica, mi ricoverarono, indussero il parto e dopo 48 ore di travaglio nacque il mio Francesco. Era il 01 gennaio 2017. In sala parto c'era il silenzio assoluto, nessun pianto di bimbo: solo tanto freddo e dolore, che non augurerei neanche al mio peggior nemico.
In un attimo sfumò tutto ciò che avevo tanto desiderato e sognato ad occhi aperti. Avevo perso il mio piccolo tanto voluto. Uscii dalla clinica il giorno dopo e iniziai a metabolizzare tutto. Non avevo più il mio pancione né la mia vita di prima, con tanti sogni e progetti. Tutto era pronto per lui, il corredino già sistemato e tanti progetti... ma restavano solo ricordi che facevano malissimo al cuore.
Trascorsero due mesi e feci il controllo dal ginecologo, il quale mi disse che se volevo potevo riprovarci e nel frattempo aspettammo gli esami istologici. Ci riprovammo ed ecco di nuovo, alprimo colpo, il test risultò positivo. Si manifestarono in me la paura e l'ansia, ma allo stesso tempo mi sentivo protetta dal mio angioletto.
Feci la prima ecografia, tra gioie e paure il dottore mi disse: "Signora tutto bene, la gravidanza procede per il meglio, ci vediamo tra 15 giorni". Ritornammo e iniziai a fare l'eco e a vedere il dottore che approfondiva la visita e non parlava. Io cominciai ad agitarmi e pensai: "Ci risiamo, inizia di nuovo l'incubo". Invece il medico mi guardò e mi disse: "Guarda bene il monitor e vedi cosa c'è". C'erano due palline ed io, stupita, non riuscivo a capire. Lui mi guardò e disse: "Ce ne sono due. Ci sono due piccoli nel tuo pancino".
La mia felicità giunse alle stelle. Io e mio marito ridevamo come matti e senza nessuna paura affrontammo anche la gravidanza gemellare. Quest'ultima non è stata facile, ma ce l'abbiamo fatta. Sono nati i miei cuccioli a 32 settimane: è stata una gioia immensa. Abbiamo trascorso un mese in Tin, ma per fortuna ora siamo tutti a casa a iniziare la nostra vita in cinque e con un angelo che ci protegge da lassù.
I miei piccoli si chiamano Francesco Pio e Cristian.
Ora hanno un anno, la sorellina se li gode ed ha quasi 8 anni. Mi aiuta tanto. Io li amo da impazzire. Il mio piccolo angelo rimarrà per sempre nel profondo del mio cuore e credetemi... lo penso in ogni istante della mia giornata, anche se sono impegnatissima.
di Titta
(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
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