Sono sposata da 11 anni e ho una bimba di 9 anni arrivata naturalmente.
Da quando mia figlia ha 3 anni abbiamo iniziato a cercare un fratellino o una sorellina con scarsi risultati, ogni mese era una tragedia con l'arrivo delle mestruazioni.
Abbiamo pensato che fosse normali e anche la mia ginecologa diceva che prima dei 2 anni di rapporti mirati non c'era bisogno di allarmarsi. Intanto il tempo passava, gli anni pure ma nulla, entrambi avevamo fatto visite ed esami e nulla di preoccupante ci era stato detto anzi... a maggio del 2017 una mia amica che aveva avuto una bambina con la pma mi "consiglia" di chiamare il centro dove era stata seguita lei e di mettermi in lista perché essendo pubblico bisognava aspettare un po', così feci.
Mi inviarono una e-mail con tutte le analisi da fare per me e mio marito e basta. A dicembre dello stesso anno facemmo il primo colloquio, tutto okey se non per lo spermiogramma di mio marito: "astenospermia".
Da lì il primario decise di partire con la
fivet-
icsi direttamente senza neanche passare per la
IUI.
A giugno il 1° tentativo non arrivo al transfer, tutti degenerati.
Ottobre dello stesso anno 2° tentativo ma beta negative
Marzo 2019 3° tentativo, anche lì beta negative.
Agosto 2019 4° tentativo non arrivo al transfer.
Dall'ultimo tentativo è passato
un anno, tra l'attesa che mi richiamassero loro, il lockdown e altri intoppi non siamo andati avanti.
A settembre decidiamo di chiudere con la pma, inutile dire che ne sono uscita piegata in due, col cuore a pezzi e le braccia vuote, mai avrei pensato che dopo 3 anni questo percorso si sarebbe chiuso senza avere il mio miracolo tra le braccia.
La pma ti segna tantissimo nell anima e nel fisico, ti cambia e ti lascia segni indelebili. Quante volte ho sognato il mio bambino (quasi sempre femmina) tra le mie braccia, riuscivo a sentire il suo profumo e il suo tepore, una sensazione bellissima. Quando abbiamo fatto il primo colloquio ci era stato detto che la pma ha il 70% di non riuscita e il restante 30% di riuscita, mai avrei pensato di far parte del 70%...
Però una cosa la posso dire a gran voce, sono orgogliosa della Donna che sono diventata perché ho affrontato questo percorso con coraggio e forza d'animo, ho pianto tanto ma mi sono sempre rialzata più forte di prima, non ho rimpianti e so di aver fatto tutto quello che si poteva umanamente fare...
Una mamma
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