ci dissero che ce l'avremmo fatta vista la nostra giovane età, ( 28 anni io e 29 lui) e che sicuramente non c'era alcun problema se non un blocco mentale.
Ci diedero comunque tutta la lista degli esami da effettuare, e ci fissarono un nuovo incontro a un mese di distanza.
Andai personalmente a ritirare tutti gli esami, i miei erano tutti perfetti, mentre quando andai a ritirare lo spermiogramma di mio marito mi cadde il mondo addosso.
Un vero e proprio disastro... Fu per lui una tragedia, e vidi per la prima volta mio marito piangere. Anche lui desiderava avere dei figli e il pensiero che naturalmente non sarebbero mai arrivati, lo aveva devastato nel suo "io".
Andammo all'incontro in clinica e ci dissero che l'unica soluzione era fare un ICSI.
Facemmo due tentativi, nel primo trasferimmo un embrione da 8 cellule e nel secondo 2 embrioni da 4, ma entrambi i tentativi fallirono e io mi sentivo esausta psicologicamente.
Decisi, di comune accordo con mio marito, di prendermi una pausa con la PMA di un anno e di cambiare clinica, perché non avevo più fiducia in loro.
A marzo del 2013 ci siamo rimessi in pista, la nuova clinica mi ispirava in maniera particolare e mi sentivo avvolta da uno strano ottimismo. A giugno trasferii 2 embrioni da 4 cellule in seconda giornata, e cominciai a sperare. Avevo gli esami delle beta fissati a 12 giorni dal transfer, ma due giorni prima mi svegliai alle 6 del mattino con fortissimi dolori mestruali, così sconsolata decisi di fare il test di gravidanza clear blue digital.
Lo appoggiai sul lavandino e dopo 2 minuti lessi la scritta che avevo sempre sognato " incinta 1-2".
Non ci credevo! Iniziai a piangere come una bambina, e corsi verso il letto abbracciando forte mio marito! Quel pianto fu liberatorio e riuscì a cancellare tutta la sofferenza passata fino a quel giorno.
Qualche settimana dopo scoprimmo che di due embrioni ne aveva attecchito solo uno ma eravamo felici comunque. (Leggi anche: io, incinta grazie all'ICSI)
Ora guardo il mio miracolino di 23 giorni e penso che la vita mi abbia dato davvero tutto, ma soprattutto mi ha insegnato che non si può programmare ogni cosa, ma che dobbiamo cercare di vivere ogni momento con il massimo della spontaneità senza mai aspettarsi nulla. Ringrazio Dio del meraviglioso regalo che ci ha donato.
Grazie
Un abbraccio
di Valentina
(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)
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