Ho 20 anni e sono madre di uno splendido bimbo di 10 mesi. La mia storia iniziò circa due anni fa.
Al principio dell'estate andai all'estero per prendere la patente. Infatti, essendo rumena, decisi di studiare fuori dal mio Paese. Iniziai a frequentare un ragazzo albanese. La storia tra noi non funzionò, così decidemmo di interromperla.
E così andai in Romania per quattro mesi. Quando tornai in Italia, proprio alla fine di settembre, conobbi il mio Lui, cominciai a vederlo e a stare molto bene. Mi accorsi però, giorno dopo giorno, che il mio stato di salute non era tra i migliori.
Scoprii per caso che ero incinta e che ero arrivata al quinto mese. Purtroppo i dottori mi dissero che non avrei potuto portare a termine la gravidanza. Per me fu un momento terribile. Il mio compagno, per fortuna, mi restò accanto.
Nonostante la vicinanza del mio compagno, il dolore da me provato fu comunque allucinante. Così, non molto tempo dopo, decidemmo di provare ad avere un altro bimbo.
Ci affidammo a medici esperti e l'8 marzo effettuai un test di gravidanza, che si rivelò positivo. L'11 novembre 2014 fu il giorno del mio parto: con un taglio cesareo venne alla luce la più bella cosa della mia vita. Il mio Alex Gabriel.
Provai un sentimento indescrivibile, fu amore a prima vista. I dottori mi misero in braccio la mia vita. Fu come se tutto il senso dell'universo fosse racchiuso in quel corpicino piccolo. La mia vita aveva finalmente un senso. Tutto aveva un senso.
Il piccolo è cresciuto bene. Ho potuto anche offrirgli il mio latte. Era tutto perfetto. Purtroppo il mio sogno è finito presto: ad agosto ho avuto dei problemi di salute e mi hanno diagnosticato la tubercolosi.
Adesso il mio bimbo ha appena 10 mesi. I medici mi hanno consigliato di interrompere l'allattamento e di sottopormi a un ricovero di ben tre settimane.
Mi sento colpevole e distrutta. Adesso sono in ospedale e spero tanto di poter allattare ancora quando uscirò da qui.
di Copilu
(storia arrivata alla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
Storie correlate:
Ti potrebbero interessare anche gli approfondimenti:
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it