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"Non avrei voluto tenere un bimbo con difetti genetici". La mia difficile scelta dopo l'esito positivo della villocentesi

di mammenellarete - 23.11.2015 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Quando rimasi incinta del secondo figlio decisi di fare la villocentesi. Sapevo che non avrei tenuto un bimbo con difetti genetici per vari motivi. Dopo pochi giorni i medici mi chiamarono e mi diedero la brutta notizia. Mi crollò il mondo addosso: il mio piccolo non era sano! Piansi tantissimo, mi sentivo impotente e provavo un grandissimo dolore. Scelsi l'aborto terapeutico. Non passerà mai, credo, la mancanza di quella creatura, ma so che ho fatto la scelta giusta per la mia famiglia.

In questo articolo

Un anno fa, a 39 anni, rimasi incinta del mio secondo figlio, fortemente desiderato. Ero incredula e felice.

Come per il primo figlio, decisi di fare il test prenatale, la villocentesi, perché ero sicura del fatto che non avrei voluto tenere un bimbo con difetti genetici.

Quando dopo pochi giorni i medici mi chiamarono, mi crollò il mondo addosso: il mio piccolo non era sano! Piansi tantissimo, tutti i giorni, tutto il giorno, impotente e provavo un dolore assurdo.

Non mi sentivo una donna tanto forte per affrontare le difficoltà legate a quella situazione. Avendo già esperienza in famiglia, so che in casi di gravi disabilità la vita diventa tanto difficile per gli adulti e davvero infelice per il ragazzo.

In più non volevo che il mio primo figlio si "sobbarcasse" un fratello disabile, anche se so che ci sarebbe stato immenso amore di mezzo.

La nostra scelta

Io e mio marito pensavamo che la vita è già complicata e difficile come normodotati. Feci il raschiamento dopo pochi giorni, con l'animo pesante, colpevole di aver ucciso il mio bambino, ma sicura che non avrei potuto fare nient'altro di diverso.

Non passerà mai, credo, la mancanza di quella creatura, ma so che ho fatto la scelta giusta per la mia famiglia.

Lo scrivo perché credo che siamo tante ad aver provato questo dolore e voglio condividere la mia esperienza per dire loro che niente di quello che mi è successo è stato facile.

So che qualcuno mi odierà senza neanche conoscermi perché ho idee differenti sulla vita, ma tutto prima o poi passa o si deposita in fondo all'animo e ti "lascia" vivere una bella vita con la tua famiglia.

di Debora

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Aggiornato il 13.08.2020

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