Sono una "mamma in sospeso". Non poliabortiva o infertile, come veniamo etichettate dagli ospedali. Quante storie, quante Donne, con la D maiuscola, ho incontrato ad ogni visita, perdita, ricovero, tutte cucite al cuore, tutte con un senso di impotenza, davanti a qualcosa più grande o più ingiusto. Oggi sono mamma di due bimbe.
Mi presento, per le amiche strette sono Mari, una donna e mamma abbastanza tosta, che nella vita ne ha passate tante, per essere oggi finalmente serena.
Sono una mamma bis e voi starete pensando, nulla di particolare, in realtà, la mia secondogenita è arrivata dopo 4 aborti, tanto dolore, poco supporto ma tanta tenacia.
Il giorno in cui è venuta al mondo sono rinata pure io e credo che ogni singola lacrima versata in precedenza fosse necessaria, per imparare a godere oggi di quello che ho.
Ero già mamma di una bimba
Faccio un passo indietro per spiegare meglio la situazione, a 31anni, ero già mamma di una splendida bambina che ad oggi ha 7 anni e mezzo, non cercavo altre gravidanze, solo perché ero assorbita totalmente dal lavoro, che oramai svolgevo con il pilota automatico inserito, le ore lontana da casa erano troppe.
Il mio lavoro era quello di cercare di aiutare altre donne nell'inserirsi nel mondo del lavoro e il tempo per la famiglia, veniva trascurato, trascinando e assorbendo poi i malesseri del prossimo, quando si lavora a stretto contatto con il pubblico, quello lo scotto da pagare.
Lavoro per il quale ho studiato, prima e durante e che mi ha mio malgrado, fatto perdere la bussola delle priorità e che quando mi sono ammalata, purtroppo, mi ha cordialmente congedato, perché nel mondo del lavoro, la donna deve riuscire a fare ciò che fa un uomo, senza avere contorni, problemi o interferenze con il ritmo lavorativo, la salute a volte rientra in questo.
Questa premessa era doverosa, per far capire che nell'agosto torrido del 2017, a sorpresa mi ritrovo incinta, non l'avevamo messo in preventivo ma ho pensato, questa è la motivazione reale che ci serviva per cambiare stile di vita! Sorpresa ma strafelice, subito lo comunico alle amiche, mai errore più grande, purtroppo, nel mucchio ci sono anche amiche che non sempre gioiscono per te, solamente, che ti fanno pensare che c'è prima il lavoro, che non sei più giovane, che non hai chi ti può aiutare con i figli... ecco queste .....amiche....allontanatele, con garbo e stile, il metodo è comprovato.
Il primo aborto inaspettato
Purtroppo mai avrei pensato che in breve tempo, avrei smesso di sognare. Il primo aborto, inaspettato, ti segna, ti lascia senza parole incredula dell'incapacità di trattenere, ciò che dovrebbe essere naturale, da lì, inizia il mio calvario e la mia storia, ogni aborto, una storia di dolore, speranza, sempre delusa.
Ho iniziato da quel momento a pormi interrogativi, sulla vita, scrivere per terapia, trascrivere incontri, con altre "mamme in sospeso", come desidero definirci, non poliabortive o infertili, come veniamo etichettate dagli ospedali.
Ricordo ancora, sangue e dolore quella domenica di agosto, in un piccolo bagno di un Hotel a Jesolo, stavo perdendo, per la prima volta me stessa, la vecchia Me e il mio angelo, chi se lo immaginava che il dopo, sarebbe stato più devastante.
Il dolore di quel giorni è stato trattenuto, composto, mia figlia giocava spensierata, faceva tuffi in un mare stranamente limpido, Ludovica non sapeva, non doveva sapere, affrontare, poi nuovamente quel posto di villeggiatura è stato pesante, nel tempo per me, ritornarci poi ha avuto un grande significato.
La cosa triste è che queste perdite le ho vissute altre 3 volte e per ognuna ho scritto tutto, nel dettaglio, come a voler liberare me stessa da questo fardello di dolore, ho iniziato poi, con il tempo, a volerlo condividere per aiutare altre donne, nel difficile percorso di rinascita, mi auguro di poterlo rendere pubblico e che sia da monito per chi vuole essere felice, come lo sono ora io.
Per arrivare alla mia sesta gravidanza, portata fino alla fine, il tragitto è stato molto tortuoso, ho dovuto farmi le spalle grosse, ho fatto tutti gli esami possibili, consultato i migliori ginecologi, solo uno, il più rude, lunatico ma genio, ha iniziato a cercare di capire, in primo luogo il mio stato di salute fisica, il fatto che fossi così in sovrappeso, nonostante fossi perennemente in dieta, non era da sottovalutare, bisognava andare a fondo.
Feci molti esami, scoprirono due mutazioni genetiche, problemi di Tiroide e insulino resistenza, non ero messa proprio bene, queste mi provocavano trombi placentari, con conseguente morte del feto per 'soffocamento"… immaginate, per me ad oggi riuscire a scrivere cosa succedeva a quelli, che per me sono stati bimbi mai nati, che straziante senso di colpa ho portato nel cuore, parlo al passato, perché ho lavorato molto con il mio IO e non è stata una passeggiata.
Purtroppo, non sapevo di essere malata e di avere tutte queste problematiche, accettare di esserci nata è stata dura.
Con la prima gravidanza, non si è manifestato, stranamente, nessun grave disagio, tranne gonfiore estremo, aumento esponenziale di peso ma nascita di una bimba molto piccola, cosa che nessuno aveva approfondito. Con le successive gravidanze a quanto pare mio malgrado, le patologie si sono cronicizzate.
Con dieta ferrea, eparina, cortisone, tanti farmaci e a volte cure invasive, che ad oggi continuo anche dopo la nascita di mia figlia, il 30 luglio 2019 con una settimana d'anticipo nasce
Letizia.
Mai nome più azzeccato, scelto dalla sorellina maggiore Ludovica, che voleva che la sorella venisse al mondo con il suo primo omaggio, un nome che fosse con la sua stessa iniziale "L"…come " Love" , gongolava.
Il giorno del parto
Il giorno del tanto agognato parto è iniziato, con delle avvisaglie importanti, prima erano iniziati dei prodomi, pertanto ero stata ricoverata in via cautelativa, vista la mia condizione di poliabortiva inserita nel protocollo gravidanze alto rischio, che rabbia, dolore, quasi vergogna, purtroppo, questo marchio, io ripetevo , sono solo una "mamma in sospeso"… termine che rende chiaro come ci si sente ma non vieni etichettata, peccato non è mai stata accolta questa nomenclatura.
Letizia è nata di notte, alle 3,15, le ostetriche che oramai erano amiche, mi sono state vicine, non tanto per il dolore del parto ma per la mia esigenza di "controllo"… purtroppo io chiedevo il
monitoraggio costante, il dato del battito, dovevano aggiornarmi, altrimenti perdevo di lucidità, non potevo permettermi di perdere anche Lei, chi non ha vissuto traumi profondi, non riesce a comprendere questo atteggiamento.
Il parto è stato così veloce che il papà l'ha vista solo alla fine.
Bimba, bellissima, forte, il mio miracolo, le parole di mio marito sono state ironiche, come al solito, faceva battute con i medici, chiedendo se avevo chiesto di suturare io i punti.
Questo per farvi capire, che il timore di perdere anche lei, mi ha portato a studiare nuovamente sui libri, anche quelli di medicina, per rassicurarmi.
Può sembrare esagerato, assurdo, il dolore passato, lo puoi affrontare avendo sicurezze e io le trovavo in questo modo. Quante storie, quante Donne, con la D maiuscola, ho incontrato ad ogni visita, perdita, ricovero, tutte cucite al cuore, tutte con un senso di impotenza, davanti a qualcosa più grande o più ingiusto.
Ad oggi, il mio lavoro mi ha dato un freddo abbraccio, anni di giovinezza, sacrificio e poi tra covid e tutto il resto, di comune accordo ci siamo "salutati, strana la vita, mi trovavo io dall'altra parte della barricata, giudicando, chi spesso si ritrovava a dover scegliere tra famiglia e lavoro, la vita è così, come la corrente, se provi a non seguirla, ti travolge e a volte ti distrugge.
Vi posso dire, però, che tutto sommato li ringrazio, ora faccio quello che volevo, aiuto donne, mamme a trovare la forza, per affrontare paure, motivarle a non arrendersi, che sia la malattia, la voglia di superare i propri limiti e scrivo, che è quello che desideravo.
Soprattutto sono mamma e moglie felice, il mio corpo è rinato e io sono ringiovanita, ovviamente, le amiche allontanate, sono quelle che conoscete anche voi, spiano la vostra vita sui social, personaggi vuoti, che postano l'ultima borsa o scarpa acquistata, ricche all'apparenza ma con il vuoto cosmico dentro, rosicano ma un commento o parola carina, nemmeno se le paghi a "LIKE".
Essere felice ha un prezzo io l'ho strapagato, non importa, sapere che non tutte nascono fortunate, arrivare ad esserlo è una lotta e sapere che ogni giorno contribuisco in questo mi fa stare bene, finalmente.
di mamma Marika
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