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La ricerca e la scoperta di te: sono incinta!

di Valentina Camen Chisari - 19.03.2013 - Scrivici

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ERO INCINTA! I-N-C-I-N-T-A! Non riuscivo a crederci, era successo: dentro di me c’era un’altra vita, il mio sogno, il nostro sogno che ci avrebbe messo al mondo per la seconda volta.

di Valentina Carmen Chisari

 

Il periodo in cui cominciammo a pensare ad avere un figlio coincise proprio con il nostro primo anniversario di nozze, era il settembre del 2010 e ci trovavamo in un villaggio vacanza a Porto Empedocle vicino ad Agrigento. Fu un weekend molto bello e romantico, ma ce ne tornammo a casa in due. Non fu in quell’occasione, infatti, che concepimmo Lorenzo.

 

Ricordo che ci rimasi male, pensavo che concepirlo per il nostro anniversario sarebbe stato perfetto, come un copione a regola d’arte. Ero talmente convinta di essere incinta che pensavo già alle parole da dire al mio datore di lavoro al mio rientro dalle ferie. Dovetti incassare il colpo.

 

Il 20 ottobre partii per un corso di formazione a Roma. Presi l’aereo, la metropolitana e il treno per arrivare a destinazione, fu una corsa contro il tempo e mi divertii tantissimo; alla fine della riunione ebbi anche il tempo di girare la città a piedi. Dentro di me c’era l’intimo pensiero che, forse, avrei potuto essere incinta e che tutte quelle corse avrebbero potuto nuocere al bambino. E, invece, al mio rientro a Catania arrivarono puntuali le mestruazioni.

 

Cominciai a pensare che non avrebbe dovuto diventare un chiodo fisso, dopotutto non sempre si rimane gravide ai primi tentativi, avrebbero potuto passare parecchi mesi e ogni volta non avrei potuto affrontare la cosa come un fallimento.

 

Ricominciai a fare ginnastica, una delle mie più grandi passioni, e il pensiero della gravidanza divenne un desiderio accantonato come quello di andare alle Maldive, un giorno. Il 20 novembre era già passato da due giorni, ma non mi esaltai più di tanto, dopotutto avrei potuto avere un lieve ritardo; il 24 novembre era il mio giorno di riposo a lavoro e decisi di pulire tutto il frigorifero, lastra per lastra, giusto per smorzare la tensione.

Controllai di avere nel cassetto il test di gravidanza, e mi rimisi all’opera.

 

Il giorno dopo non potevamo più aspettare, mio marito ed io ci svegliammo molto presto e facemmo il test, la dicitura era inequivocabile: 2-3 settimane! Scoppiammo in lacrime e ci misimo a pregare. Fu il momento più bello della mia vita, fino a quel giorno.

 

Non riuscivo a crederci, era successo: dentro di me c’era un’altra vita, il mio sogno, il nostro sogno che ci avrebbe messo al mondo per la seconda volta.

 

Mancava un mese al Natale e festeggiavamo già la nostra prossima natività. Contattai la mia ginecologa e mi fece fare per tre volte in test Beta hcg, e, per fortuna, ogni volta aveva un valore più alto.

 

Uno dei momenti più emozionanti fu la “dichiarazione ufficiale” alla famiglia: organizzai una riunione al completo con i miei genitori e i miei fratelli e, d’accordo con mio marito, decidemmo di dire che per le feste non avremmo fatto alcun regalo e che, per tutti, il regalo sarebbe arrivato a luglio! La prima a capire fu mia madre e poi vi fu un pianto generale di gioia.

 

Il 13 dicembre fu il giorno della prima visita ginecologica. La dottoressa mi ordinò riposo assoluto per due mesi per favorire l’attecchimento completo dell’embrione.

 

Lo vidi, per la prima volta, e non lo dimenticherò mai.

 

Era iniziata la mia gravidanza. Felice, felice come non mai.

 

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