Sono cresciuta in una famiglia numerosa e desideravo avere più di un figlio.
Nel 2011 è nato Giacomo, un gravidanza favolosa un parto da manuale e in ospedale mentre stringevo il mio bambino non facevo altro che pensare ad un'altra gravidanza... ma lo studio ha avuto la meglio.
Per motivi lavorativi ero stata costretta a prendermi una seconda laurea ed era già complicato con un figlio... figurarsi con due!
Alla ricerca di un bambino che non arriva
Arrivata alla fine del mio percorso iniziai a cercare di dare un fratello al mio bambino che già stava compiendo sette anni, calcoli... temperatura basale....niente!
La cicogna non arrivava, così mi concentrai sul mio piccolo Giacomo. Passarono sei mesi circa e a maggio 2018 scopro di essere incinta, la gioia era alle stelle, ricordo che nel guardare quelle due linee scoppiai in lacrime, l'unico timore erano le analisi da fare che mi consigliò il ginecologo.
Quel mese avevo compiuto 39 anni quindi mi venne caldamente consigliata l'amniocentesi e la feci ma controvoglia, solamente perché il dottore insistette tanto a farmela fare. Ricordo che quando mi sdraiai su quel lettino avevo paura (ho sempre odiato gli aghi) ma pensai che tante donne che conoscevo l'avevano fatta e anche in tempi in cui si andava alla cieca, senza ecografi e la tecnologia che adesso abbiamo nei nostri ospedali, così cercai di stare tranquilla.
Nel momento in cui inserirono l'ago una delle ostetriche attirò la mia attenzione perché esclamò qualcosa che assomigliava ad un "Dottò... qui c'è sangue..." lui le chiuse la bocca cercando di controbattere "Come si muove questo bimbo signora...complimenti! sente il cuore come batte forte?"
Bastò a calmarmi. Tornai a casa piena di fiducia e rimasi a riposo.
Dieci giorni dopo circa feci la morfologia in ospedale (perchè il mio privato non poteva eseguirla) e lì lo stesso ginecologo mi iniziò a torturare con l'ecografo perchè la bambina non si muoveva e non riusciva a vederle bene il cuore.
.. poi dopo chilometri di marcia e pastarelle al cioccolato riuscì a vedere bene...
Tornai a casa alle 16 del pomeriggio (ero lì dalle 10 e mezza del mattino perchè non riusciva ad avere un ritaglio di tempo nonostante io avessi regolarmente prenotato la visita). Poi arrivò il responso dell'amniocentesi che risultò negativo, era una bambina ed era sanissima.
"Signora, il battito è assente"
Mio marito ed io tirammo un gran sospiro di sollievo, quelle quattro settimane di attesa erano state lunghissime ed eravamo tanto stanchi... così abbiamo iniziato a prepararci per il lieto evento...
Fino a quel maledetto 1° ottobre: decisi di andare da sola dal ginecologo perchè ero convinta che non ci sarebbero stati problemi... ma lì la stilettata: "Signora quando è stata l'ultima volta che ha sentito la bambina?"
Io rimasi lì incredula perchè ero convinta di averla sentita muovere e invece non era così "Signora, il battito è assente, mi dispiace e vedo che c'è anche poco liquido".
Mi disse che probabilmente era morta da qualche giorno e che i movimenti che sentivo erano provocati dai miei movimenti interni e dai miei passi. Corsi in ospedale con mio marito inconsolabile e lì mi feci indurre il parto abortivo.
Tornai a casa vuota e con un figlio e un marito da confortare; che cosa avevo sbagliato? Perché io? Domande che sovraffolarono la mia mente anche dopo il responso dell'esame autoptico "probabile anossia fetale", allora ipotizzarono che potessi avere una qualche anomalia io; mi sottoposero ad analisi di poliabortività, mi tolsero in tutto 13 fiale di sangue, niente di anomalo solamente una sospetta celiachia che ulteriori accertamenti smentirono subito.
La mia piccola adesso è in cielo e so che ci protegge da lassù, infatti mi capita di sognarla e sentirla tutti i giorni.
Ciao Serenella.
Di mamma Chiara
(storia arrivata a redazione@nostrofiglio.it)