Mio marito ed io ci incontrammo tramite un'amica comune: io avevo 17 anni e lui ne aveva 21. Lei però non ci presentò subito. Qualche giorno dopo ci rivedemmo e ci salutammo da soli. Da lì iniziò tutto.
Dopo 10 anni di fidanzamento, ci sposammo. Felici del passo compiuto, pensammo si aspettare un po' prima di allargare la famiglia, giusto il tempo necessario a "collaudarci".
Dopo sei mesi di matrimonio, iniziammo a provare, ma la cicogna non arrivava. Io provavo dolore e paura per questo, mi ritrovavo a piangere e chiedermi perché. Nel frattempo iniziarono problemi di lavoro per entrambi, ma decisi che questo non ci avrebbe fermato.
Così dopo nove mesi di vani tentativi, iniziammo una serie di esami. L'esito dello spermiogramma fu disastroso, c'era sempre un presenza batterica. Ci diedero vari antibiotici, ma questo peggiorò le cose. Addirittura un dottore non ci diede speranze.
Non mi fidai. Cambiammo e facemmo esami ed era varicocele. Mi confidai con un'amica che conosceva un centro specializzato per questo problema. Nel frattempo passò un anno e quindi decidemmo di farci seguire da quella clinica specializzata.
Ci fecero tutti gli esami del caso. Non tralasciarono nulla. Il varicocele era l'ostacolo da superare. Mio marito decise di affrontare l'operazione. Per aumentare le possibilità di concepimento, io feci una cura di ormoni e di vitamine e anche mio marito prese degli integratori.
Nel frattempo misero lui in lista di attesa per l'intervento. Il nostro ultimo rapporto fu due giorni prima dell'operazione, poi facemmo la "iui" (inseminazione intrauterina). In quel momento pregai. Nel frattempo chiamarono mio marito per l'intervento. Io, dopo pochi giorni, feci l'esame delle beta Hcg. Erano positive!
ERO INCINTA! La mia gravidanza fu bellissima ed ebbi un parto naturale. Lo affrontai bene, anche se avevo molta paura. Adesso il nostro bellissimo cucciolo è qui che corre per la casa.
Purtroppo dal punto di vista del lavoro non siamo in una situazione positiva, ma lui ci dona la forza e ci regala sorrisi. Io continuerò a lottare anche per questo e magari, se la situazione lavorativa migliorerà, cercheremo un altro bambino. Continuerò a sperare.
di Tilly
(storia arrivata all'email redazione@nostrofiglio.it)
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