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Incinta contro ogni aspettativa

di mammenellarete - 30.04.2014 - Scrivici

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Salve a tutti, ho voglia di raccontarmi la mia storia. Nell'ottobre del 2003 all'età di soli 14 anni mi sveglio una mattina che non riuscivo a respirare né ad ingoiare nulla perché mi sentivo un piccolo bozzetto in gola, così sono andata dai miei genitori e ho chiesto di portarmi a fare degli accertamenti e delle analisi perché ero convinta di avere qualcosa di grave. E' iniziato così il mio lungo tragitto per capire cosa avessi, svenivo durante le lezioni al liceo, e avevo sempre tachicardia e senso di soffocamento per colpa di questo bozzetto al lato destro del collo. I miei genitori mi hanno portato inizialmente al Bambin Gesù e

mi dissero che non era nulla, ma io non stavo bene.

 

Così i miei genitori mi portarono all'ospedale di Tarquinia, dove fummo fortunati ad essere assisti dal primario del reparto di radiologia che mi fece subito una ecografia alla gola con annesso agoaspirato per ben due volte visto che la mia massa era molto grande e densa e difficoltosa da traforare, soprattutto per la paura di far fuoriuscire il liquido interno e crearmi problemi ancora più gravi.

 

Non mi dimenticherò mai la faccia del primario che mi chiedeva scusa per il dolore che mi stava arrecando, ed io che gli dicevo di non preoccuparsi di nulla.

 

Dopo quindici giorni arriva la risposta e mi viene diagnosticato un tumore alla tiroide di 3 cm.

 

Mi padre era incredulo del risultato che ci avevano dato, così decise di portarmi all'Agostino Gemelli dove il medico che mi visitò mi disse che dovevo fare solo una cura con eutirox e basta.

 

Io stavo sempre male, mi sentivo debole e con la tachicardia molto alta che andava e veniva, causando molto spesso svenimenti anche durante le lezioni al liceo (tra l'altro i medici del pronto soccorso dissero ai miei genitori che io soffrivo di attacchi epilettici).

 

Non sapevo più cosa fare perché sentivo che non stavo bene ed essendo una ragazza molto devota e credente mi affidai alla madonnina chiedendole che lei mi facesse la strada e mi aiutasse in questa prova.

 

Fu così che mi arrivò una chiamata da una nostra amica di famiglia che lavorava come badante della mamma del Professor Pinchera, primario di endocrinologia a Pisa, la quale riuscì a farmi andare lì in sole due settimane, quando ci sono anni di attesa per una visita con lui.

 

Arrivata lì mi diagnosticarono appunto un tumore alla tiroide di tre centimetri e il dottore mi disse che dovevo essere assolutamente operata.

 

Così il 14 aprile 2004 mi sono operata con tireodectomia totale e poiché erano aumentati i noduli spostandosi dalla parte destra a quella di sinistra ho dovuto subire un intervento di otto ore, con forti dolori e collo immobilizzato all'indietro per altri due giorni.

 

Quando sono uscita dall'ospedale il dottore mi disse che siccome ero stata operata alla tiroide in giovane età e durante lo sviluppo c'erano poche probabilità che potessi rimanere incinta, prendendo anche un dosaggio molto alto di tiroxina.

 

Dopo sette anni di fidanzamento il 13 maggio del 2012 mi sono sposata con mio marito e il nostro desiderio di avere un bambino era molto forte, ma pensavo sempre a ciò che mi era stato detto, avendo avuto per molti periodi cicli irregolari.

 

Siamo tutti e due molto credenti e così ci siamo affidati al signore sperando che lui potesse darci questa grande gioia.

 

Abbiamo provato per bene sei mesi e devo dirvi la verità: all'inizio mi ero molto scoraggiata perché vedevo che non riuscivo a rimanere incinta.

 

Fin quando il 27 novembre 2012, giorno della Madonnina Miracolosa, ho fatto il test di gravidanza e ho scoperto di essere incinta, contro ogni aspettativa.

 

Devo dire che la mia gravidanza è andata molto bene, fin quando al quarto mese sono dovuta stare a riposo per 15 giorni causa utero contratto e contrazioni.

 

La settimana che va dal 1 agosto al 8 agosto 2012 iniziano dei dolori forti e mi dicono che sono contrazioni irregolari e di preparazione.

 

Il 9 agosto 2012 i dolori diventano fortissimi non riuscivo a stare seduta, sdraiata l'unica cosa che mi faceva stare bene era camminare.

 

Vado così al pronto soccorso sotto consiglio della mia ginecologa e incontro una ginecologa, che più perfida e cattiva di lei non potevo trovare, mi attaccano il monitoraggio e mentre io sento dolori allucinanti il monitoraggio segna contrazioni lievissime, così mi scappa una lacrima ed è li che entra un'ostetrica ed inizia ad insultarmi in tutti i modi dicendomi che quelli non erano dolori e che dovevo andarmene a casa, mentre la ginecologa parla con mia madre e le dice che deve portarmi al cim perché soffro di depressione e non sono in grado i partorire naturalmente.

E indovinate un po'? Il monitoraggio era rotto.

 

Il 10 agosto giorno dell'onomastico di mio marito vado in ospedale la mattina per il monitoraggio con gli stessi dolori allucinanti e la ginecologa di turno mi dice: "Tanto ci vediamo sta sera, vai a farti il travaglio a casa".

 

Alle ore 17 non ce la facevo più e così mi sono fatta portare in ospedale alle 19.30 ho rotto le acque. Sono stata malissimo tutto la notte, ma non ho detto nulla. Mi hanno fatto fare ben 23 ore di travaglio ed indovinate che ginecologa c'era? Quella perfida e cattiva che mi ha voluto attaccare l'ossitocina per farmi aumentare ancora in più le contrazioni visto che il mio parto era rimasto aperto solo di tre centimetri. Ringraziando Dio è arrivata la mia ostetrica Francesca che mi ha portato sotto in sala parto e con due manovre mi fa fatto dilatare fino a 8 cm in due minuti.

 

La forza maggiore lì dentro e durante tutte le 23 ore di travaglio me l'ha data mio marito che non mi ha lasciato mai e che mi ha aiutata a spingere prendendomi sotto le braccia quando dovevo spingere.

 

Non riuscivo a partorire neanche con episiotomia, e la mia ginecologa venendomi in soccorso mi ha aiutato con il suo braccio mentre io spingevo, perché era stato deciso di farmi partorire naturalmente.

 

Alle 17.34 è nato il mio splendido Raul di 3030 per 51 cm, e lì mi è scesa una lacrima di felicità per averlo con me. Dopo tutta la sofferenza quello che mi ha ricompensato è stato vedere mio marito piangere per la felicità e vedere quel bellissimo cucciolo contro ogni aspettativa. La gioia più grande è che Dio mi è stato vicino e mi ha dato l'opportunità di diventare Mamma.

 

Vi ringrazio tutti per la vostra disponibilità e vi do un bellissimo saluto da tutta la mia famiglia compreso il nostro più grande amore, Raul bellissimo e meraviglioso di 8 mesi, tutta dolcezza e sorrisi.

 

di Jessica

 

(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

 

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