Home Storie Voglio un figlio

Il miracolo della vita: quando il mondo sembrava crollare sei arrivata tu

di Nostrofiglio Redazione - 19.12.2022 - Scrivici

il-miracolo-della-vita-2
Fonte: Shutterstock
Una mamma racconta la sua storia tra infertilità e malattia e quando il mondo sembra crollare, arriva il miracolo della vita.

In questo articolo

Il miracolo della vita

Ho pensato e ripensato se scrivere o no della nostra storia. Non amo la condivisione, ma ho pensato che potesse in qualche modo dare coraggio o essere d'aiuto a qualcuno. Ma partiamo dal principio.


Mia figlia, Simona Pia, ha 17 mesi. La nostra storia inizia nel 2012, quando io e mio marito iniziamo a cercare una gravidanza.

Passano i mesi e nulla accade...così passano gli anni, tra esami, pianti e speranze sempre più flebili. Nel 2019 ci rivolgiamo ad un centro per fertilità: cure, siringhe ed ennesima porta in faccia.

Decidiamo così di fermarci un attimo, siamo sfiniti. Nel frattempo io inizio a stare male, ad avere crisi di tosse, problemi circolatori, affanno e i medici danno la colpa allo stress, al peso, al fumo, al mio lavoro...

Arriva il 2020 e con lui la pandemia, il mondo sembra crollare, io sto sempre peggio e nessuno faceva niente per capire cosa non andasse.

Ad agosto dopo mesi e mesi di sintomi sempre più invalidanti mi sento male e decido di dare l'ultimatum al mio medico. - "PRETENDO degli approfondimenti, la tachicardia ormai mi mangia viva e vado avanti per inerzia"....

Così arriva settembre e la prima ecografia....si vede qualcosa ma non si possono sbilanciare. Passo in risonanza e chiedono una tac. Arriviamo così al 25 novembre, ho 3 giorni di ritardo ma per me sono nulla, specie se sotto stress, non ci penso. Faccio la tac con contrasto.

Sapendo dell'infertilità non mi fanno beta nonostante il ritardo. 3 giorni dopo il mio mondo si spacca definitivamente.

Il mio mondo si spacca definitivamente

Sapendo dell'infertilità non mi fanno beta nonostante il ritardo. 3 giorni dopo il mio mondo si spacca definitivamente.

C'è una massa di 11 cm che comprime polmone e aorta. Si spiega tutto, ma io non riesco a pensare, non riesco a fare i conti con quello che mi succede.

Mi prenotano un day hospital per una biopsia d'urgenza ma...tampone positivo. 10 giorni di reclusione, una paura folle di non farcela.

Non c'erano ancora i vaccini, non c'era niente, solo tanta paura. Ma il covid passa senza grossi problemi. Arriva il benedetto day hospital. Il giorno dopo, il 16 dicembre, mi chiamano e mi dicono: "signora le beta sono altissime, ma sono positivi i marker tumorali. Probabilmente è quello che le altera". Rifiuto la biopsia, corro dalla mia famiglia nel mio paese di origine. Faccio un'ecografia. La mia piccola c'è, sono incinta, di 10 settimane. Un miracolo...

Ma bruscamente torno alla realtà. La famiglia non reagisce bene, i medici consigliano caldamente l'interruzione. Ma io no, non voglio mollare. Non lascio andare così il mio sogno, non posso, non sopravvivrei.


Finalmente trovo qualcuno disposto a tentare....faccio la biopsia.Altra batosta, è maligno, un linfoma, un tipo raro.

Ho vinto io, abbiamo vinto noi

Ma io continuo a lottare e così a marzo, a 20 settimane io e il mio panciotto iniziamo la chemioterapia. Finiamo a giugno, 14 giorni prima che facessero nascere la mia piccola a 36 settimane, non sapendo cosa sarebbe potuto succedere, non sapendo come saremmo state.

Eppure...è qui, è con me. Ho vinto io, abbiamo vinto noi.

Questa è la storia di Simona Pia raccontata da mamma Chiara

TI POTREBBE INTERESSARE