corriamo in pronto soccorso, ma ancora nulla, niente battito. Mi dicono di non sperare in questa gravidanza.
All'ottava settimana di nuovo ecografia, ma purtroppo il feto era fermo alla sesta settimana, non era cresciuto e niente battito...
Disperata più che mai, mi butto ancora più giù...
Dopo 4 mesi da quel brutto giorno, di nuovo un test positivo. Ma la fortuna è sempre dietro l'angolo: uovo bianco. A 7 settimane non c'era nemmeno l'embrione.
Inizio ad andare da uno psicologo perché davvero mi abbatto sempre di più, inizio a non mangiare più e mi rendo conto che mi sto ammalando.
Dopo un lungo percorso, a 30 anni finalmente rimango incinta, ma la gravidanza rimane sempre appesa a un filo: perdite fin da subito, assoluto riposo e punture.
Supero i 3 mesi... e mi sento la donna più felice del mondo. Alla morfologica (decido di non sapere il sesso) scopro di avere un distacco di placenta... e di nuovo mi cade il mondo addosso. Riposo, riposo, riposo e riposo.
La mattina del 16 luglio, esattamente a 33 settimane e 2 giorni, mi sveglio e mi sento gocciolare di continuo. Così vado in pronto soccorso per un controllo e mi dicono che ho rotto il sacco in alto e che il bambino doveva nascere. Mi rendo conto che era troppo presto e di nuovo iniziano le mie paure.
Mi inducono il parto perché c'era sofferenza fetale. Fanno le punture per i polmoni e mi assicurano che andrà tutto bene...
Alle ore 23.49 nasce Davide. 1 kg e 890 gr di amore. Mi sento la donna più felice del mondo.
Dopo un lungo mese di incubatrice e varie terapie porto il mio piccolo a casa...
Ora Davide ha 3 anni ed è la mia vita.
di Marta
(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)
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