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Giuliana, la mia rinascita, la rivincita dei suoi 5 fratellini

di Nostrofiglio Redazione - 06.03.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
"Giuliana, la mia rinascita, la rivincita dei suoi 5 fratellini" è la storia di una donna che dopo 5 bambini persi non perde la speranza e diventa mamma

In questo articolo

Giuliana, la mia rinascita, la rivincita dei suoi 5 fratellini

Sono Giovanna, una ragazza di 34 anni.

Nel 2013, a 24 anni, ho coronato il mio sogno, uno dei tanti della mia vita, ovvero sposarmi...e si sa, essendo piccolina ho voluto dedicarmi un po' di tempo e godermi per qualche mese il matrimonio.

Dopo un anno scopro con sorpresa di aspettare un bambino. Quel bambino tanto sognato, tanto desiderato, finalmente cresceva dentro di me. Ero felice ma impaurita.

Il primo pezzo di cuore che va via

Vanno avanti le settimane e prenoto la prima visita. Arrivati dalla ginecologa scopriamo che non c è battito. Il bambino aveva smesso di crescere già a 9 settimane. Tutto il mondo mi è crollato addosso; mi sentivo morire, avevo dolore al cuore, sembrava di vivere un incubo. Prenotiamo l'intervento di raschiamento e con quest'ultimo va via anche un pezzo del mio cuore.

Passano i giorni, le settimane e mi metto in testa di cercare subito un'altra gravidanza ma non per "rimpiazzare" il primo bimbo, ma perché volevo amore, volevo essere mamma a tutti i costi...ma questo bimbo non arrivava.

Faccio dei controlli ed è tutto a posto, mi trovano però le ovaie policistiche e che era difficile ovulare, allora mi prescrivono dei farmaci per l'ovulazione che erano molto forti, ma fecero il loro effetto.

Dopo ben 2 anni scopro di essere nuovamente incinta. Questa volta faccio subito un'eco di controllo. Ero a 8 settimane esatte e scopriamo che le sacche erano 2, con 2 embrioni, con cuoricini. Ero al settimo cielo e pensavo fosse ritornato il primo bimbo che avevo perso, me lo sentivo che era così...

Perdo i miei gemelli, si tenevano per mano dopo la nascita

Facciamo lo screening ed andava tutto a gonfie vele!!!Andiamo avanti senza problemi ma a 21 settimane corsa in ospedale per contrazioni molto ravvicinate e subito scoprono sacco sceso ed infezione e mi ricoverano d'urgenza.

Dopo 10 gg,  al 5 mese, partoriscono i miei bimbi con urgenza perché ero già in setticemia.

Il dolore che ho provato non si può spiegare. Dopo un mese dal parto perdo ancora sangue, faccio una visita e mi trovano ancora la placenta attaccata. Mi ricoverano e mi fanno l'intervento di raschiamento, il secondo. 

Di nuovo colpo al cuore, strapazzo fisico e morale. Ero totalmente distrutta e senza esistenza passano i mesi. Abbiamo un camper e nei fine settimana andiamo al mare per svagarci, per non pensare, ma è difficile.

I miei bambini erano già formati avevano tutto e si tenevano per mano dopo la nascita.. Io mi sento che c'è qualcosa che non va in me, mi do delle colpe, mi sento una nullità, mi chiedo dove ho sbagliato.

Dopo qualche settimana arriva il risultato della biopsia. Un'infezione alle placente aveva causato l'incontinenza cervicale

Andiamo avanti a forza in questa vita che ormai è vissuta così senza un senso per me. Anche i rapporti personali con mio marito sono programmati in base all'ovulazione...tutto gira intorno a cicli, ovulazione, ect . Soffro quasi di disturbo ossessivo compulsivo...

Dopo un anno, sempre sotto quei famosi farmaci che stimolando le mie ovaie, arriva il mio 4 bimbo.

Tutto bene fino allo screening dove si scopre che c'è un problema alla vescica del bimbo...si chiama mega vescica.  

Passano le settimane per vedere se la situazione si sistema ma perdo sangue per tutta la gravidanza. Faccio l'amniocentesi, mi perforano 3 volte in e punti diversi per prendere diverse quantità di liquido...faccio eco di secondo livello e quattro medici mi danno la sentenza: bimbo con gravi malformazioni incompatibile con la vita. Non aveva viso, aveva la spina bifida, piede tirato e il cuore sofferente.

Mi consigliano l'aborto terapeutico. Io accetto, continuo a perdere sangue e il bimbo sta soffrendo insieme a me. Io mi sento terribilmente colpevole.

Un altro battito che non c'è più

Mi reco in ospedale per l'aborto. Il bimbo ha smesso di vivere. Aveva tolto quel senso di colpa alla sua mamma...

Iniziamo la prassi di aborto, iniziano le contrazioni fortissime e comincio a perdere tantissimo sangue. Poi spingo, il bimbo esce ma purtroppo la placenta no. Vado in grave emorragia e mi prendono per i capelli: 8 sacche di sangue e 3 su in stanza.

Ma ora sono qui a raccontarvi, ho rivisto la mia famiglia dopo 18 ore! Ma l'ho rivista.

Questa volta per riprendermi c'è voluto un bel po'. Ho visto la morte in faccia e mi sono detta che non dovevo essere mamma per forza. Decido di lasciare tutto al caso e getto la spugna. Non voglio più saperne.  

Scoperta di una patologia: la sindrome di Asherman

Dopo mesi il desiderio si ripresenta. Vado a fare una visita da un altro ginecologo, l'ennesimo.

Mi manca il ciclo da un bel po' e scopriamo con un esame che ho la sindrome di Asherman. In pratica il mio utero è stato raschiato talmente tanto che è privo di endometrio e le pareti uterine si sono attaccate tra di loro creando sinechie (aderenze) dappertutto.

E' impossibile una gravidanza.  Mi mette in lista per un'isteroscopia, ma mi spiega già che è difficile perchè potrebbe perforarsi l l'utero.

In panico, cerco di capirne di più su questa patologia e scopro che c è un medico, a Bologna, un luminare su questo tipo di interventi. Lo contatto e partiamo subito. Faccio l'isteriscopia e in quel momento riesce a togliere solo alcune aderenze. Prenotiamo un altro intervento per togliere le grosse sinechie che facevano attaccare l'utero.

E' ottobre 2019 e l'intervento sarebbe dovuto essere a gennaio 2020.

Un altro maschio, come tutti gli altri angeli volati via

A dicembre 2019 scopro di essere incinta naturalmente, senza quelle brutte pasticche. Senza tanti giri di parole arriviamo alla morfologica. E' un altro maschio come tutti gli altri miei angeli.

A me non importava il sesso, lo volevo solo tra le braccia.

La morfologica va benissimo, dopo 4 giorni perdo uno strano liquido. Corro in ospedale e scoprono che il sacco è sceso. Il bimbo nasce a 23 settimane, troppo piccolo per sopravvivere. Questa volta non c'è infezione, ma troppi raschiamenti e isteriscopie hanno provocato una incontinenza cervicale e in una prossima gravidanza avrei dovuto fare il cerchiaggio.

Il mio bimbo nasce a maggio 2020, in piena pandemia, sola in una stanza. Accanto sento invece la felicità delle altre diventare mamme coi loro bimbi...io sono quella che non è in grado di essere madre e mi chiedo perché la vita si è accanita così con me.

Una parte di me è morta completamente e mi ha cambiata. Sono stanca e non riesco neanche più a piangere.

Decido di fare comunque l'intervento per le sinechie per una questione di salute. Mi chiamano da Bologna e mi chiedono se voglio fare l'intervento ad agosto.

Nasce Giuliana, il mio miracolo più grande

E' fine luglio e io chiedo di spostare l'intervento a settembre per farmi una bella vacanza. Voglio fare le cose più pazze e spericolate.

A giugno ho il capoparto e stiamo attenti ad avere rapporti completi perché ho l'operazione a settembre.

L'ultimo giorno del ciclo abbiamo un rapporto. Mi spiegano che l'ovulazione avviene il 15esimo giorno di ciclo, così siamo stati tranquilli. Felici partiamo per questa vacanza bellissima: giochi estremi, aperitivi, scalate, di tutto di più...

Arriviamo a settembre e ho perdite intermittenti strane.

Chiamo a Bologna e riferisco il tutto e mi dicono di aspettare la fine del ciclo per andare li. Queste perdite continuano, sono scarse e intermittenti. Una mattina ho forte nausea, il giorno dopo di nuovo. Per scrupolo faccio un test pensando che fosse negativo perché quel mezzo rapporto completo lo avevo avuto con il ciclo. Ma le linee erano 2, ero incinta. Questa volta rido per non piangere.

Faccio il controllo e si scopre di essere già di 10 settimane!! Era stata proprio quella mezza volta...

Procediamo per un cerchiaggio preventivo e allettata dalla 16 settimana fino al nono mese, tra farmaci anticoagulanti, fermenti vitamine e tanto riposo, nasce il mio arcobaleno, il mio miracolo più grande, la mia Giuliana, il cui nome significa pace amore e fede, tutte cose che avevo perso e che lei mi ha ridato.

Lei è stata la mia rinascita, la rivincita dei suoi 5 fratellini...

Ah dimenticavo, è nata in reparto Covid perché ho preso anche quello a fine gravidanza, ma è andato tutto per il meglio...

Al terzo mese di questa gravidanza ho perso mio nonno che per me era un secondo papà, la mia nonna lo segue dopo 6 mesi per Covid e non conosce la bambina...i miei nonni hanno sofferto le mie perdita e gioito per questa bambina ma non hanno avuto la possibilità di conoscerla.

Spero che questa storia possa dare supporto e forza di combattere a tutte le donne mamme che sono scoraggiate da queste situazioni.

Io stavo per perdere la speranza ma in fondo al mio cuore dentro quel tunnel buio c'era una piccola minuscola punta di luce e io mi sono attaccata a quell'insignificante luce di speranza .

Oggi la mia bambina mi ha scombinato una casa intera ma sono la donna più felice al mondo perché ho lei accanto in questa grande avventura chiamata vita, che sa togliere ma che poi ti restituisce il doppio.

Questa storia ci è stata raccontata da Giovanna

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