Quando mi sposai a 21 anni nel 1994, l'unica certezza che avevo era quella di non voler subito figli. Su questo eravamo d'accordo, come lo eravamo sul fatto che se i figli non arrivavano in modo naturale, non era per noi destino averne.
Tutto sembrava semplice, fino a quando nel 2000 decidemmo di provare ad avere dei figli. Ci sembrava il momento giusto, il nido era pronto, noi eravamo pronti. Invece, non eravamo pronti a tutto quello che poi è successo.
Da subito iniziarono i problemi. Io avevo le ovaie micropolicistiche, quindi la cosa, a dette del mio ginecologo, sarebbe andata per le lunghe. E invece dopo 9 mesi dalla decisone, nel mese di gennaio 2001, scoprii di essere incinta. Le emozioni si fecero sempre più forti: felicità e paura diventarono tutt'uno. Non sapevamo cosa ci aspettava, la gravidanza andava bene, tutto era perfetto o per lo meno sembrava così...
Alla morfologica del 21 maggio 2001 scoprimmo che sarebbe nata una bambina. Tutto era perfetto appena. Il giorno dopo però qualcosa non andava e io mi sentivo strana. La bambina, che si sarebbe chiamata Elide, si muoveva tanto. Quella sera il sacco si ruppe, ma io non me ne accorsi perchè quando successe ero al bagno.
Nella mia ignoranza non me ne accorsi... Il giorno dopo, il 23 maggio, non stavo per nulla bene, avevo la febbre, mio marito mi portò in ospedale e lì ebbi il verdetto. Sacco rotto. Il gelo. Ero solo di 20 settimane. Così come era arrivata, la mia bambina se ne era andata. Il 24 maggio 2001 partorii la mia bambina, sapendo che non sarebbe mai nata viva.
Non so quanto piansi, mi sentivo in colpa e non sapevo perchè era dovuto succedere tutto questo. Andava tutto bene. Il ginecologo non mi dava risposte, la bambina era sana, nessuna anomalia e... allora perché? Mi disse: "Forse un'infezione".
Quando rimasi incinta la seconda volta, cambiai ginecologo, andai da quello che mi aveva aiutato a far nascere la mia Elide. Era il mese di dicembre del 2002, quando il responso fu ABORTO INTERNO. Ero di 12 settimane, mi fecero il raschiamento.
A marzo 2003 scoprii di essere di nuovo incinta. Pareva che andasse tutto bene, era tutto sotto controllo. Alla morfologica della ventesima settimana scoprimmo che era un'altra bambina...
Mathilda, ecco il suo nome. Eravamo felici, ma tutto durò poco, una settimana dopo ebbi una perdita di sangue, chiamai il ginecologo. Lui mi disse:
"Stia tranquilla a letto, tanto lei ha il cerchiaggio". Mi si gelò il sangue e gli risposi: "Non so a chi lei ha fatto il cerchiaggio, ma a me no di sicuro". Mi feci portare in ospedale, mi visitarono e mi dissero: "DILATAZIONE DI 3 CENTIMETRI CON SACCO IN VAGINA".
Un'altra volta, non era possibile. Mi tennero nel letto ferma 3 giorni, poi mi trasferirono in un'altro ospedale, mi dissero che mi avrebbero tolto la vasosuprina e che mi avrebbero fatto il cerchiaggio, se non fossero partite le contrazioni. Le contrazioni partirono e persi anche lei, la piccola Mathilda. Lei nacque con tutto il sacco: viva, ma a 21 settimane non c'erano speranze. Quando il sacco si ruppe cercò di respirare, ma non era possibile.
Mi portarono a fare il raschiamento, in quel momento pregai di non svegliarmi dall'anestesia, il dolore era troppo forte. Quando mi fecero vedere la mia bambina, la guardai intensamente per memorizzare nella mia mente ogni suo piccolo lineamento. Era così bella e piccola. Non potevo credere che fosse successo ancora.
Al ritorno a casa la disperazione era ancora più forte, perchè all'ospedale mi dissero che avevo la cervice incontinente e che alla prossima gravidanza avrei dovuto fare il cerchiaggio. Io e mio marito eravamo d'accordo, sarebbe stata l'ultima volta.
Mi affidai a un bravo ginecologo che ascoltò la mia storia e che mi disse solo una cosa: "Si ricordi però che il cerchiaggio non è un certezza, ma una speranza". Così fu.
A dicembre 2003 ero di nuovo incinta e a febbraio mi fecero il cerchiaggio preventivo a 12 settimane. Me lo tolsero a 36 e mia figlia nacque a 37 e 2 giorni. Bella paffuta e sana. Mio marito appena la vide mi disse: "Guarda è uguale a Mathilda". In effetti era una goccia d'acqua, ma lei era Delia, la mia Delia, la mia rivincita, il mio sogno, la mia Bambina che finalmente è venuta al mondo.
Nel 2012 giunse anche suo fratello Sergio sempre grazie al cerchiaggio. Ora Delia ha 13 anni. Sergio ne ha 5. Sono sani, intelligenti e non c'è giorno che mi chieda come sarebbero state Elide e Mathilda. Nel mio cuore io ho 5 figli, non 2. Elide, Junior, Mathilda, Delia e Sergio. Spero che la mia storia porti un po' di speranza a chi come me ha pianto e sofferto tanto.
di Maurizia
(storia arrivata alla pagina Facebook di Nostrofiglio.it, editata dalla redazione)
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Aggiornato il 17.07.2018