«Così le aspiranti mamme potranno riuscire a pianificare il momento di farsi una famiglia», ha dichiarato il ginecologo Luca Gianaroli, presidente della Società europea di riproduzione umana e embriologia (Eshre), che ha presentato ieri a Roma i risultati della ricerca iraniana durante l’annuale congresso scientifico.
L’esame del sangue per predire l’arrivo della menopausa è stato realizzato su 266 donne tra i 20 e i 49 anni. Cominciato nel 1998, lo studio è guidato dalla ricercatrice Fahimeh Ramezani Tehrani. Livelli elevati di Amh (superiori, per esempio, a 3,8 nanogrammi per millilitro a 25 anni) indicano l’arrivo della menopausa dopo i 50 anni; concentrazioni inferiori (come 2,4 nanogrammi per millilitro) fanno, invece, propendere per una fine anticipata della fertilità (intorno ai 30 anni).
Il dato negativo riguarda tuttavia l'accessibilità al test: «I risultati della ricerca dovranno essere, comunque, corroborati da studi più ampi», confessa la stessa Tehrani. «La comunità scientifica internazionale adesso dovrà validare la scoperta», ribadisce Gianaroli: «Saranno necessari almeno altri due anni».
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