e altre operazioni invasive e la terza e ultima quella di tenere il bambino e fare molti più controlli.
Io e il mio compagno abbiamo deciso di non fare niente di tutto ciò e di tenere il bambino senza far niente di quello che ci avevano detto.
Alla trentaseiesima settimana di gravidanza iniziano le contrazioni. Vado in ospedale e la mia dilatazione era di solo 3 cm, le contrazioni spariscono e mi mandano a casa dopo 4 giorni di ricovero. Torno in ospedale 3 giorni dopo e la bimba nasce senza problemi.
Il giorno dopo, quando le infermiere finiscono di lavarla me la riportano in camera ma la bimba non si attacca al seno. Mi han detto: 'Non si preoccupi, è solo stanca dopo il parto'' anche se erano passate 12 ore.
Arrivano le 15 di pomeriggio e l'infermiera prova la glicemia alla piccola ed era a 20. La portano in terapia intensiva ma loro non avevano strumenti per intubazione e altri macchinari, dunque hanno dovuto trasferire la bimba in un altro ospedale, dopo avergli fatto una rachicentesi e avergli riaperto la vena ombelicare. (Leggi anche: positiva alla rosolia in gravidanza, che paura!)
Dopo una settimana arrivano tutti i risultati: è positiva a streptococco beta emolitico. Dopo 24 ore intubata per respirare e 3 settimane in ospedale, il 6 gennaio 2014 posso finalmente portarla a casa. Ora finalmente la bimba sta bene.
p.s. la mia bimba si chiama Sharon ed è nata il 15 dicembre 2013.
di M.
(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)
Dal magazine: citomegalovirus in gravidanza
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