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Chi sono i veri genitori? Quelli che allevano o quelli da cui si discende?

di Raffaella Clementi - 22.04.2014 - Scrivici

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Questi, sono giorni densi per la procreazione assistita. Da una parte la dichiarazione d’incostituzionalità del divieto di ricorrere all’eterologa che, rappresenta per tutti, sia per coloro che vogliono accedervi, sia per coloro cui non interessa (ma è pur sempre il riconoscimento di un diritto e come tale, né va gioito), dall’altra, il terribile episodio avvenuto all’ospedale Pertini di Roma e il presunto scambio degli embrioni per due coppie sottoposte a fecondazione assistita.

Come per uno strano e brutto gioco del destino, quando sembra che lo sviluppo e il progresso vincano sull’arretramento culturale, accade che, un errore rimescoli le carte in tavola e riaccenda gli animi di tutti.

Fermo restando il dolore e il rispetto per la sofferenza delle coppie coinvolte in questa storia, dove più di una persona sarà destinata a soffrire, l’episodio però ci porta a riflettere su una domanda, a prendere in esame i concetti di maternità e paternità, il valore dei sentimenti: quanto conta ritrovare nei lineamenti infantili dei propri figli la prosecuzione dei propri? È più importante il sangue o il tempo che si passa insieme? Quali sono i veri genitori, quelli che allevano o quelli da cui si discende, mamme di pancia o mamme di cuore, mamme biologiche o mamme adottive?

I figli sono di chi si assume la responsabilità di metterli al mondo, indipendentemente dal come. Di chi gli ricostruisce un passato, quando non lo hanno, di chi gli assicura un futuro. Sono di coloro che riescono a costruire la consuetudine d’amore più bella, più forte, più intensa, quella che si chiama tempo, presenza, vicinanza, comprensione, gioco, rispetto, partecipazione, sempre e comunque, qualunque cosa accada. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, passo dopo passo.

La costruzione dell’amore per un figlio richiede coraggio, forza. Richiede costanza. La costruzione dell’amore per un figlio richiede, smontarsi e rimontarsi come persona per offrirgli, doverosamente, la parte migliore di noi stessi.

Per un bimbo, la mamma e il papà, sono chi ama con tutte le sue forze. Il resto non conta.

Sull'autrice

Raffaella Clementi è autrice di ‘Lettera a un bambino che è nato‘, un libro-diario in cui racconta la sua esperienza personale di fecondazione assistita fino alla nascita del figlio.

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