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Beta positive e un embrione che non c'è

di mammenellarete - 14.04.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Beta positive e un embrione che non c'è: la storia di una gravidanza interrotta e il tormento di una donna che non ha più trovato pace

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Beta positive e un embrione che non c'è

A pochi mesi dal matrimonio ci sentiamo pronti per essere genitori e sospendo la pillola.

Il primo mese ho già un ritardo, faccio il test: negativo.

Ci resto male ma continuo a sperare. Passano i giorni e faccio le beta che risultano positive! Pieni di gioia facciamo la prima visita con il ginecologo.
Siamo così felici da non chiederci come mai non ci avesse indicato l'embrione o fatto sentire il battito, ricordo solo tante domande e alla fine la stampa dell'ecografia e lui che ci dice semplicemente "è tutto ok, ci vediamo tra un paio di settimane"

A casa guardiamo l'eco, facciamo progetti, lo diciamo in famiglia.

Una settimana dopo mi ritrovo piena di sangue, corro in pronto soccorso. Piango e prego. Noto subito le facce del personale quando vedono il referto precedente. Sono strane.


La ginecologa di turno mi fa l'eco e mi spiega che non c'è l'embrione, ma soprattutto che non c'era neppure prima…
Mi parla di due scenari: una gravidanza anembriotica o un'ovulazione tardiva.

A 12 settimane imploro di mettere fine al mio tormento

Segue il ricovero. Ad ogni turno un'ecografia, probabilmente si esercitano su di me perché è un reparto universitario…provo un mix di emozioni. Ogni volta spero mi dicano "eccolo!", ma ne esco sempre distrutta…

Un giorno una dottoressa mi dice anche che le mie lacrime la distraggono…

Passa una settimana e mi programmano il raschiamento, ma quella mattina lo annullano perché i valori delle beta sono in crescita…mi dimettono per aspettare.

Passa un mese nel frattempo.  Ho fatto altre tre visite e beta…ognuno ha un parere diverso.

Un giorno ritorno in reparto e imploro di mettere fine a quel tormento. Sono a 12 settimane, ho passato le ultime 7 a piangere e fare visite. Quel giorno in quella sala è morta una parte di me…non sono più stata capace di provare gioia vera, nè a trovare pace.

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