La prima volta che rimasi incinta era il 2003. Io ed il mio compagno stavamo assieme da 6 mesi. Non fu cercata, ma eravamo felicissimi, poi, purtroppo, alla quinta settimana ebbi perdite abbondanti, feci una corsa al pronto soccorso e, purtroppo, mi dissero che avevo avuto un aborto spontaneo.
Ci rimanemmo molto male, per me era la prima gravidanza. Però, piano piano, superammo anche questo. Il secondo aborto spontaneo lo ebbi nel 2008 sempre alla quinta settimana, con dolori forti e perdite abbondanti, corsa al pronto soccorso e di nuovo la frase: "Signora mi spiace ma ha avuto un aborto spontaneo".
Non resistetti e scoppiai in lacrime in ambulatorio, fortunatamente il mio compagno mi rimase sempre vicino. Tempo prima per un problema all'utero mi avevano detto che avrei fatto fatica a rimanere incinta, ma non credevo che avrei avuto problemi anche a portare a termine una gravidanza.
Da quel momento iniziai a farmi mille domande, mi chiesi se fosse un problema mio, se avessi mangiato qualcosa che mi aveva fatto male, se avevo fatto male ad avere rapporti. Poi non rimasi più incinta fino al 2016. Vi confesso che ogni mese, quando arrivava il ciclo, piangevo, contavo i giorni fertili, ma sembrava non bastare.
Nel 2016 mi accorsi di essere incinta di nuovo e per precauzione andai subito al pronto soccorso con la speranza di sentirmi dire che era tutto apposto. Invece mi sentii rispondere che non c'erano nessun sacco vitellino e nessun embrione, probabilmente, mi disse la ginecologa, stavo già abortendo. Lacrime all'infinito e autostima sotto i piedi. Iniziai a pensare che probabilmente non meritavo un figlio mio, che Dio in qualche modo voleva punirmi per qualcosa che avevo fatto e che aveva scelto il peggiore dei modi.
Poi per completare il tutto, le mie amiche rimanevano incinte anche non cercando una gravidanza.
Non vi dico lo stato d'animo: mi sentivo in colpa perché non riuscivo a dare un figlio al mio compagno, io, che i bambini li adoro, no, non trovavo giusto quello che mi stava succedendo. Nel 2017 scoprii di essere incinta di nuovo, la mia euforia era al massimo. Stavo bene, non avevo perdite, le beta erano altissime, diciamo che ero convinta sarebbe andato tutto bene.
Una sera ebbi perdite, feci una corsa al pronto soccorso, la dott.ssa mi disse che la camera c'era, il sacco vitellino anche, ma non l'embrione. Mi disse che poteva essere presto, così mi ordinò degli ovuli per 15 giorni. Iniziai la cura e dopo 10 giorni, una notte mi alzai per andare in bagno, feci la pipì e nel pulirmi non vi dico, sembrava mi stessi dissanguando letteralmente. Urlai talmente forte che credo mi abbia sentito tutto il condominio.
Il mio compagno corse in bagno, gli dissi di non entrare, lo guardai e, rassegnata e sconfitta, gli dissi: "Basta, io non ce la faccio più, non voglio più avere bambini se ogni volta deve andare così...".
Poi tornai a letto. Però il giorno dopo non avevo le perdite abbondanti che avevo avuto in passato. Attesi il ciclo successivo, ma non arrivò, aspettai altri 10 giorni ma nulla. Iniziai ad avere paura di avere qualcosa, così andai dal ginecologo. Gli spiegai cosa mi era successo, lui mi fece un'ecografia transvaginale e mi disse: "Signora io qui vedo una testa".
Volevo chiedergli se mi stesse prendendo in giro, così feci un'ecografia normale e scoprii di essere incinta di una bambina di 4 mesi. Mi disse che probabilmente erano due gemelli, ma uno purtroppo l'avevo perso. Ad oggi quando guardo mia figlia, mi domando come sarebbe stato averne un'altra, ma ringrazio Dio per avermi dato il dono più prezioso che potessi ricevere.
Sono felice se la mia storia vi può essere d'aiuto a non dire mai "basta", a non perdere mai la speranza. Quando meno ve l'aspettate, le cose accadono.
di Moira