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Aborto spontaneo, da una brutta crisi alla felicità di diventare madre

di mammenellarete - 07.11.2014 - Scrivici

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Sono sposata da tre anni e mezzo. Il mio sogno, fin da bambina, era quello di creare una famiglia mia: un bel marito e dei bambini. Ma ho dovuto affrontare tante difficoltà e ho vissuto molto dolorosamente ciò che mi è accaduto. Racconto la mia storia perché sia di conforto a tutte le donne che hanno perso i loro bimbi mentre erano ancora in grembo.

Il marito "giunse" e, dopo un anno di matrimonio, cercammo un figlio: gravidanza al primo tentativo! Annunciammo a tutti la splendida notizia, ed io feci il primo controllo alla settima settimana. Andava tutto bene, ma avevo una sensazione negativa.

 

Sentivo che qualcosa sarebbe andato male! Infatti neanche un mese dopo iniziai ad avere delle perdite e al pronto soccorso mi confermarono quanto sentivo già dentro di me: il cuoricino del mio bimbo aveva smesso di battere! Un raschiamento in giornata e tante tante tante lacrime.

 

Il dolore fu immenso, devastante. Ero piena di sensi colpa: mi chiedevo dove avessi sbagliato, come avessi fatto a non accorgermi di nulla. Mi chiedevo cosa avrei potuto fare di più per salvare il piccolo. Erano domande che ancora oggi non trovano risposta.

 

Io e mio marito prendemmo un po' di tempo e alla fine dell'estate riprovammo ad avere un figlio, con l'okay della ginecologa, la quale mi disse che fisicamente stavo bene: anche questa volta ebbi una gravidanza immediata, purtroppo però con il solito presentimento.

 

Provai a convincermi che questo presentimento fosse dovuto alla brutta esperienza precedente, ma i pensieri negativi non volevano andare via. Mi sottoposi ad un controllo all'ottava settimana. Niente battito. Il mondo mi crollò addosso.

 

Il dolore era davvero insopportabile e nacque in me la paura che non sarei mai diventata mamma, che non sarei mai riuscita ad avere un bambino. Avevo immensi sensi di colpa. La mia ferita ancora aperta si squarciò con violenza. Era ed è un dolore che solo chi ha vissuto può capire, nessun altro.

 

Tante erano le parole delle persone vicine e che, nella loro ignoranza, tentavano di consolarmi con frasi assurde, inadeguate e frivole. Chi ha vissuto sulla propria pelle quell'esperienza, sta accanto in silenzio. Sa bene che nessuna parola può essere utile in quei momenti, tutto infastidisce, tutto urta e fa male.

 

Così la mia ginecologa, che temeva un mio esaurimento nervoso, mi fece fare tutti gli esami per la poliabortività, anche se mi disse che di solito erano consigliati dopo il terzo aborto. Dopo qualche mese, il risultato fu che avevo un sacco di infezioni che andavano assolutamente curate.

 

Impiegai mesi per le cure: antibiotici, tamponi, visite. Un anno dopo un altro medico mi disse di riprovare e di avere fiducia. Io volevo un figlio e ci riprovai, rimasi incinta. E la gravidanza andò bene!

 

Ora SONO MAMMA DI DONATELLA!

 

Questa è la mia storia. Voglio dire a tutte che ci vuole coraggio. Probabilmente un altro aborto mi avrebbe fatta ammalare seriamente di nervi. Non lo avrei sopportato.

 

Ho creato il blog "Il sogno di un figlio" per dare SPERANZA a chi vive questo terribile lutto: si prova rabbia, delusione, un'amarezza incredibile. Perché i nostri figli hanno lo stesso identico diritto di tutti gli altri di venire alla luce.

 

Piangete tutte le lacrime che volete, non ascoltate chi vi dice di smettere di farlo! La verità? E' un dolore che non passerà mai. Non dimenticherete mai. Ma si va avanti e si ritrova la speranza: un figlio non si dimentica e noi sappiamo che il nostro è già un figlio anche davanti al solo test di gravidanza.

 

I nostri angeli, volati in cielo, avranno sempre un posto nel nostro cuore: un posto speciale, sempre.

 

di mamma Elena

 

(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook, editata dalla redazione)

 

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