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Un parto durato 3 giorni e atteso per 2 anni e mezzo

di mammenellarete - 25.11.2013 - Scrivici

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Ciao, sono Arianna e vorrei raccontarvi il mio primo parto. Dopo 8 mesi di fidanzamento, il 30 novembre 2008 è iniziata la nostra convivenza. Pochi mesi dopo abbiamo deciso di provare ad avere un bambino. L’abbiamo cercato per 2 anni e mezzo ma lui si faceva attendere... abbiamo iniziato a cercarlo assiduamente quando la mamma del mio compagno, malata di tumore da più di 10 anni, ha iniziato a peggiorare a vista d’occhio. Il suo più grande desiderio era un nipotino, era stata la sua prima domanda quando le abbiamo detto che volevamo andare a convivere ed era il suo pensiero fisso.

Quando venivano a trovarla le sue sorelle con i loro nipotini, mi chiamava e mi diceva: “Vedi, loro sono più grandi di me e sono già nonne... voi cosa aspettate? Io voglio essere una nonna giovane!!!”.

 

Ogni volta non sapevo cosa risponderle. A dicembre 2010 il suo tumore la stava massacrando... E’ stata ricoverata per giorni, a Natale finalmente è potuta venire a casa, ma poche settimane dopo hanno dovuto ricoverarla di nuovo..

 

Ormai non c’era più nessuna cura possibile, andava avanti e indietro solo per la terapia del dolore, quando era a casa la imbottivano di morfina. E il suo nipotino continuava a farsi attendere. Il 15 marzo 2011 alle 7,30 di mattina all'età di 52 anni ha deciso di lasciarci. Penso davvero che siano stati i giorni più brutti della nostra vita. Il pensiero del nostro bambino era sempre presente ma non così assiduamente come lo era stato per i mesi precedenti.

 

Ad agosto dell’anno prima avevo avuto un ritardo di 2 settimane, cosa mai successa prima e si era accesa la speranza. Invece era un falso allarme.

 

Il 10 maggio, giorno più giorno meno, mi sarebbero dovute arrivare. E invece niente. Ho pensato subito che era un falso allarme come quello dell’anno prima, dovuto sicuramente allo stress e tutti gli eventi degli ultimi mesi.

 

La settimana dopo niente, quella ancora dopo niente. Mah. Intanto gli odori iniziavano a darmi fastidio, non sopportavo il caffè, mi addormentavo sul tavolo subito dopo cena in pieno stile “ubriacona all'osteria”!! Ho pensato “Vabbe, facciamo sto test negativo..”.

 

La mattina del 26 giugno 2011, alle 7 mi alzo, prendo il mio test, mi chiudo in bagno con il mio bassottino e aspetto.. Una lineetta rosa..

 

Ok non incinta. Si sapeva. No, aspetta... 2 lineette!! Lo guardo e lo riguardo, leggo bene il foglietto informativo (come se non lo sapessi già a memoria!!!!), lo controllo di nuovo.

. Inizio a saltare come una matta ad abbracciare il mio bassottino.

 

Vado in camera dal mio moroso, che ovviamente dormiva tranquillamente ignaro di tutto, e gli schiaffo davanti il test. Gli urlo “Diventi papà!! Diventi papà!!! Sono incinta sono incintaaaaaaa!!!”

 

Me lo continuavo a ripetere. Non mi sembrava vero!! Dopo tanta attesa il nostro fagiolino si era finalmente deciso! Chiamo mia mamma “Buongiorno nonna!!!!”

 

Il pomeriggio andiamo in ospedale a trovare mio papà che era ricoverato per tutti gli esami e gli accertamenti del Parkinson (ormai noi siamo abbonati agli ospedali!) e gli dico: “Ok papi siediti comodo, mettiti bene in mezzo al letto mica che mi caschi giù! Se stai male per fortuna siamo già in ospedale.. Devo dirti una cosa.. Diventi nonno!!!!”

 

All’inizio mi ha guardato come per dire “Eh???!!” Ha iniziato ad avere gli occhi lucidi, era troppo felice! Anche le sorelle del mio compagno e suo papà ovviamente erano iperfelici!!!

 

La gravidanza è andata avanti benissimo, il termine era il 14 febbraio (se non è amore questo!), e io lievitavo sempre più. A parte un po' di nausea combattuta con quintali di crackers e il mal di schiena, andava tutto alla grande. L’ultimo mese però gli esami hanno iniziato ad essere un po’ sballati.. L’albumina nelle urine saliva ogni mese, avevo comprato gli stick da fare a casa per tenerla sotto controllo. A fine gennaio oltre all’albumina aveva iniziato a salire anche la pressione.. Albumina a 100+ e pressione a 90-140. Chiamo la mia ostetrica, che mi dice di fare subito l’esame delle urine e se la pressione fosse ancora stata alta di andare in pronto soccorso ginecologico. Abbiamo avuto casi di gestosi in famiglia (non ci facciamo mancare niente!) e non volevamo rischiare. (LEGGI ANCHE: IL MIO PARTO SUPER VELOCE)

 

Lunedì vado dalla mia dottoressa a prendere l’impegnativa e martedì 31 gennaio 2012 parto con la zia del mio compagno alla volta dell’ospedale per fare 'sti benedetti esami delle urine.

 

Finiti di fare gli esami, la zia mi dice: “Dai che intanto che siamo qui andiamo in PS a vedere se va tutto bene...” Io non ero proprio convinta, volevo solo andare a casa e starmene al calduccio sotto le coperte. Invece lei insiste e alla fine ci avviamo in PS, anche perché non abitiamo vicino all’ospedale.

 

Arrivata in PS, mi fanno stendere sul lettino, attaccano il monitoraggio (che odio… grrrrrrrr!!!!) e inziano a fare gli esami.. Sangue e urine.. Urine??!! Ancora!!! Ho passato piu tempo in bagno in quella mattina che in tutta la gravidanza!Dopo esami, ecografie e monitoraggi arriva l’infermiera con una cartellina “Firmi qui.. Il modulo di ricovero..” EH????!!! Ricovero??!! Io voglio andare a casa!! Ho cercato di corromperla, di farmi andare a casa, di farmi uscire in qualche modo ma niente da fare. La pressione era alta, l’albumina anche. Alle 17 avrebbero fatto la prima induzione. (LEGGI ANCHE: IL MIO PARTO NATURALE)

 

Esco e dico alla zia di andare pure a casa che mi avrebbero ricoverata, e oltretutto nel frattempo aveva iniziato anche a nevicare. Venivano giù i bei fiocchi a Bergamo, in Valle da noi sarebbe stato ancora peggio! Io, essendo sicura di tornare a casa in mattinata, ero partita senza borsa né niente.

 

Chiamo il mio compagno per dirgli che doveva essere in ospedale entro le 17, e che i dottori avevano detto che sarebbe nato entro la mezzanotte. Ahahahha!! Sì, sì, e noi che ci abbiamo anche creduto!!! Chiamo anche i miei per chiedergli se mi portano la borsa, che era rimasta in casa sulla poltrona ad aspettare di essere usata…

 

Nel frattempo mi ricoverano. Stanza 8. Mi siedo sul mio lettino con i miei jeans premaman e aspetto l’arrivo del borsone! Nel frattempo tutte le infermiere che passavano mi chiedevano se ero stata dimessa.

E magari!!!

 

Dopo pranzo arrivano i miei con il borsone, mi cambio ed inizio a fare il giro dell’ospedale da “partoriente ufficiale”. Arrivano le ostetriche con l’odioso monitoraggio, me lo attaccano e li iniziano dei lunghi giorni in compagnia del mio “amico” signor Monitoraggio..

 

Dopo il trapano dei dentisti penso davvero che sia la cosa che odio di più!! Bello sentire il battito del mio piccolo, ma che odio dover stare ferma immobile!! Per me poi che non sto ferma neanche mentre dormo era davvero una strazio… Alle 17 il mio compagno arriva in ospedale, e alle 18 ci portano in sala travaglio per la prima induzione “Te ne facciamo 2 o 3 al massimo.. non di più”. Ok... fettuccina inserita, flebo di ossitocina presente... aspettiamo... aspettiamo, aspettiamo.

 

Iniziano ad arrivare le prime contrazioni. I dottori mi dicono che se entro 6 ore non si smuove qualcosa me ne faranno un'altra. A mezzanotte come promesso eccoci ancora in sala travaglio. Il mio compagno del frattempo era andato a dormire da un suo cugino che abita a 20 minuti dall’ospedale, dal momento che per andare a casa nostra c’era bisogno del gatto delle nevi! Anche mia mamma è rimasta con me in ospedale per tutto il tempo. Lei invece era andata a dormire da una nostra amica infermiera che abita in città.

 

Ogni 6 ore un induzione. Ed eccoci ancora alle 6 in sala travaglio. Ormai avevamo perso le speranza di vedere quel musetto nelle prossime ore. Dato il freddo che c’era non aveva tutti i torti!!!! Le contrazioni c’erano, erano anche abbastanza forti, ma non abbastanza da portarmi al parto. Io nel frattempo sembravo un'ameba. Non avevo neanche la forza di mangiare e di bere, volevo solo dormire. I miei pasti li davo a mia mamma, oltre una forchetta di pasta non riuscivo a mangiare.

.. ero davvero sfinita.

 

In giornata ovviamente altra induzione. Niente... Passa anche il primo febbraio senza il lieto evento.

 

2 febbraio. Durante la notte chiamo l’infermiera dato che le contrazioni iniziavano a essere davvero forti. Mi visita, ma ero dilatata solo 2 cm. Mi propone di farmi una bella doccia con il getto caldo direttamente sulla pancia per agevolare il tutto. Ho fatto la doccia più lunga della mia vita. 1 ora e mezzo sulla seggiolina sotto il getto d’acqua... ma niente da fare. Quindi in mattinata altra induzione.

 

Mia mamma chiamava in continuazione la mia ginecologa e la mia ostetrica pregandole di fare qualcosa. Ormai erano 3 giorni che ero ricoverata. Ero irriconoscibile. Da cavalletta che non sta mai ferma ero passata ad essere un bradipo. Di fare il cesareo non se ne parla, ho solo 24 anni! E cosi aspettiamo aspettiamo.

 

Finalmente alle 10 decidono di rompermi le acque e di farlo nascere in un modo o nell’altro. Erano 3 giorni che dicevo che il bimbo spingeva con i piedini sotto il seno sinistro, come se fosse incastrato. Dicevano di non preoccuparmi che andava tutto bene.

 

Mi rompono le acque e mi portano nella sala parto rosa... l’ostetrica mi chiede “chi nasce?” e io “un bambino!!” ahahah il mio moroso mi prende in giro ancora oggi!! Ma come mi è uscita una risposta del genere! Tutta colpa di quella roba che avevo in corpo! Comunque.. avevo fatto la visita per avere l’epidurale, ma le contrazioni erano troppo attaccate, ed oltretutto io ero già dilatata di 10 cm, era quindi inutile rischiare inutilmente.

 

Ok quindi iniziamo a spingere.

 

Nel frattempo il mio compagno mi sosteneva, mi portava l’acqua, mi alzava e abbassava le gambe (mi facevano quasi più male delle contrazioni!), mi diceva come mettermi, quando spingere.. un sostegno perfetto! Spingi spingi, ma non cambia niente.

Dopo 3 ore di “spingi! Ok! Cosi! Ci siamo quasi! Dai!” sento l’ostetrica che dice che serve la ventosa!! Eh?! La cosa che mi terrorizzava di più stava per fare il suo ingresso. Alla fine la ventosa serviva a fare? A girare la testa del bimbo perché era incastrata! Praticamente ho spinto un ora e lui non si è mosso di una virgola... e io l’avevo detto che era incastrato!!

 

Girano sta micro testolina, vado avanti a spingere ma ancora non esce... mi fanno l’episiotomia... chiudo gli occhi per concentrarmi di più, e in sottofondo sento l’ostetrica che dice “chiama questo, chiama quello, serve il dottore, serve l’ostetrica..” e lì panico. Non capivamo cosa stesse succedendo, riapro gli occhi e vedo la sala parto affollatissima.. ci saranno state almeno 10 persone tra infermiere, dottori ed ostetriche... richiudo gli occhi e quando li riapro vedo l’ostetrica che mi ha ricoverata che si china su di me con un fazzoletto che lega alla maniglia del lettino.

 

Alla mia domanda di capire cosa sta succedendo, mi dice solo di fare un ultima spinta fortissima... e mentre io spingo, lei mi salta letteralmente sulla pancia!

 

Spalanco gli occhi e vedo questo batuffolo rosa che si lancia dritto tra le braccia dell’ostetrica. Più che un parto sembrava una partita d rugby!! Thomas era uno spettacolo, quei 3 giorni di attesa sono valsi tutti quest’attimo.. quegli occhioni blu che ci fissavano quasi a dire “chi siete? Chi sono? Cosa ci faccio qui??”.

 

Hanno dovuto portarlo subito in incubatrice perché aveva sofferto durante il parto (eh direi) e il mio compagno l’ha seguito per tutto il percorso... dal lavaggio all’incubatrice.

 

Con la ventosa gli avevano causato un’escoriazione sulla testolina. Il mio compagno dopo averlo lavato e avermelo portato lì accanto mi dice: “Non lo possono confondere con nessun altro.

.. solo noi abbiamo il bambino con il buco in testa!”.

 

Quando l’hanno portato in reparto ho cercato di contrattare con l’ostetrica per non mettermi i punti, ma non c’è stato niente da fare! Non so quanti me ne ha messi.. ma di sicuro erano tantissimi!

 

Appena uscita dalla sala parto ho trovato mia mamma ad aspettarmi. Le signore che erano lì con lei ad aspettare i loro relativi nipotini mi hanno chiesto se davvero avevo appena avuto un parto naturale e lunghissimo... ero rinata... completamente... ero tornata ad essere quella di prima, mai ferma e sempre solare e sorridente. E' bastato vedere 5 minuti il mio piccolo e tutta la fatica e la stanchezza sono svanite.

 

Sono stati 3 giorni lunghissimi, il mio compagno è stato davvero un amore, è stato forte e mi è stato vicino nonostante fosse sfinito... il parto per fortuna è andato bene, ci hanno dimessi dopo 2 giorni con temperature glaciali (-10... brrrrrr!!!!)... come il suo papà nell’85, anche lui era nato sotto una fitta nevicata! Il sabato eravamo tutti e 3 a casa... al calduccio!

 

Mia suocera di sicuro da lassù ci ha dato una mano, lei che già amava il suo nipotino prima che arrivasse.. qualche mese prima di partorire abbiamo trovato una scatola con dei vestitini tutti azzurri che lei aveva messo da parte per il suo nipotino (come se lei già sapeva!). L’abbiamo chiamato Thomas, come avrebbe dovuto chiamarsi il mio compagno.

 

Ora ha 21 mesi ed è un piccolo monello... ma quando mi guarda con quegli occhioni che nel frattempo sono diventati azzurrissimi come quelli della sua nonna-angelo penso che lo amerò per tutta la vita!

 

Mettere al mondo mio figlio è stata la cosa migliore che potessi fare... dopo 13 mesi è nata la sua sorellina, ma questa è un’altra storia.. e soprattutto più breve!!!

 

di Arianna

 

(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)

 

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