Nel febbraio 2017 scopro di essere in attesa della mia prima bambina e per mia fortuna, a parte infinite la nausea, la gravidanza procede a gonfie vele.
Terminate le 39 settimane, iniziano alle 2 di notte le contrazioni. Mi reco immediatamente in ospedale dove mi dicono che sono solo dilatata di 2 cm e che essendo primipara ci vorrà ancora parecchio. Effettivamente avevano ragione, il mio travaglio dura 24 ore. Nel mentre però, nonostante la mia totale inesperienza, inizio a notare cose che mi infastidivano, ad esempio il travaglio fatto completamente da sola perché mio marito non poteva entrare non solo in stanza, ma neanche nel corridoio del reparto, così pur di non stare sola ho trascorso ore in sala di attesa con lui.
Quando i dolori si son fatti più forti, ho chiesto di fare l’epidurale. Scoprirò mesi dopo che invece mi hanno fatto una spinale, il perché non è dato sapersi.
I dolori sempre lancinanti non mi davano tregua, così decisero di fare delle ecografie per vedere la situazione della bambina. Mi chiesero se il ginecologo avesse fatto la stima della grandezza della piccola per prepararmi al parto, io ovviamente risposi di sì, ma la grandezza della piccola era superiore rispetto quella stimata dal ginecologo. Loro si accorgono dalle eco che la mia bimba aveva un giro di cordone intorno al collo più un nodo, ma chiaramente a me non dissero nulla, così quando alla fine è iniziato il parto vero e proprio per me è stata una catastrofe. Attimi di puro panico, nonostante spingessi la piccola non veniva fuori e l’ostetrica ormai scocciata, ha iniziato con aria stizzita a dirmi che non ero neanche capace di spingere. Io provo a spiegarle che mi sentivo stanca e mi minaccia di usare la ventosa.
Spaventata spingo più forte, ma niente. Vedo consultarli tra loro, mentre io tra le lacrime supplico un cesareo che non arriverà mai.
In meno di pochi minuti mi praticano un episiotomia e mi SALTANO, giuro, non scherzo, sulla pancia , 4 medici con i loro gomiti.
Ovviamente le mie urla sono state abbastanza acute e una ginecologa mi ha detto: “Mamma mia, cosa fai vedere che stai passando, quanto sei esagerata “ .
Nasce la mia piccola che era praticamente cianotica, noto il cordone attorno al collo e la portano subito via. Era lunga ben 54 cm , pesava più di 4 chili e aveva una circonferenza cranica di 39 cm. Mi spostano in un’altra stanza in cui mi lasciano nelle mani di due tirocinanti che per fermare l’emorragia che era in corso, introducono un tampone così grande che non saranno più capaci di togliere da sole. Ho sentito singolarmente punto per punto ricucito. Il bello è venuto dopo, quando poi tornata in stanza mi son praticamente saltati tutti i punti.
Ho avuto ovviamente delle lacerazioni e non sono stata in grado di sedermi perché i dottori hanno fatto così tanta pressione da incrinarmi una costola e durante l’espulsione ho avuto una lussazione del coccige. Sono uscita da lì con le convulsioni e alla mia richiesta di poter avere un antidolorifico... beh , me l’hanno dovuta portare da casa.
Ho scoperto poi di aver subito uno schiacciamento dei nervi spinali perché in seguito ai dolori che non passavano mi sono recata da un ortopedico che ha scoperto tutte queste cose.
Inutile dirvi che resta un bruttissimo ricordo e che difficilmente, farò un secondo figlio. La fortuna più grande però è che la mia bambina nonostante fosse andata sotto sforzo, stava benissimo. Io un po’ meno.
Mi son pentita di non aver denunciato perché ero alle prime armi, sono venuta dopo a conoscenza di cosa fosse una kristeller e che fosse vietata.
Tornassi indietro, per tutto il male fisico e morale, li denuncerei.
una mamma
(storia arrivata sulla nostra pagina Facebook come messaggio privato)
Vuoi scriverci la tua storia? Mandala a redazione@nostrofiglio.it