Io e Luca, mio marito, decidemmo che era arrivato il momento di avere un figlio. Era dicembre del 2014. Passavano i mesi, ma non succedeva niente. Dopo un anno, ancora nulla. E io iniziai a soffrire.
Poi un giorno ebbi un ritardo. Feci il test ed era POSITIVO! Finalmente il nostro sogno si era avverato. Fu una gravidanza perfetta: nessuna nausea, tanta fame, io ero magra e avevo poca pancia. Tutto andò avanti alla grande fino al 29 settembre del 2017.
Mi svegliai in piena notte con un fortissimo dolore allo stomaco. Provai a rilassarmi e a calmarmi ma non passava, era sempre più forte. Corremmo in pronto soccorso. I medici mi dissero: " Signora, ci dispiace, la trasferiamo a Monza perché noi non abbiamo la terapia intensiva neonatale e lei potrebbe partorire anche adesso".
"Non è possibile, sono solo di 27 settimane. Emma non deve nascere oggi!", risposi. Pressione 110/195: "Lei ha la preeclampsia grave", mi comunicarono. Mi tennero ricoverata e mi portarono fino alla settimana 29 più sei, quando le mie condizioni peggiorarono. Così nacque la piccola Emma, di soli 920 grammi di peso.
Venne messa subito in incubatrice e portata in TIN. Non potevo vederla perché la mia pressione era ancora troppo alta e intanto Emma, che era nata respirando da sola, aveva bisogno dell'ossigeno. Io rimasi ricoverata un'altra settimana dopo il parto e poi cominciò la nostra vita in TIN .
Io iniziai a stare con Emma giorno e notte e facemmo la marsupioterapia. Così lei cominciò la sua scalata verso l'alto. Via l'ossigeno, via i baffetti. Aumentò di peso e in soli 46 giorni raggiunse il peso di 1 chilo e 820. Il peso sufficiente per tornare a casa.
Un'esperienza unica, una guerriera straordinaria e uno staff della TIN di Monza che fatto soltanto il meglio per la mia piccola. Il mio pensiero va a tutte le mamme che possono toccare i loro bimbi solo dall'oblò dell'incubatrice.
La loro cura migliore siete voi.
di Pamela
(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
Leggi anche: Bimbo prematuro, un'esperienza difficile e meravigliosa
Hai anche tu una storia da raccontare? Scrivi a redazione@nostrofiglio.it