Ho 38 anni. Dopo tantissimi anni rimango incinta: non posso crederci, un sogno diventato realtà. E' il 13 novembre del 2018 e sono di 16 settimane. Ho delle perdite nel pomeriggio e per me è tutto normale finché arriva la sera e la cosa inizia a preoccuparmi. Poi vado al pronto soccorso, mi visitano e mi dicono: "Signora è liquido amniotico". Io non so cosa sta succedendo, non capisco cosa potrebbe accadermi.
Mi ricoverano d'urgenza, mi fanno esami del sangue. Si è rotto il sacco amniotico: si è formato un buchino, io ho poco liquido. Il giorno dopo mi fanno un'altra ecografia, sono in assenza di liquido. Scoppio in lacrime, la situazione non è per niente bella. I medici mi avvisano su cosa può succedermi: il cuoricino può spegnersi, mi possono venire più dolori e una gravidanza senza liquido non può andare avanti per il bene del bambino.
La rottura del sacco può essere un'infezione. Ma non è così: io non ho nessuna infezione. La mia ginecologa mi dice che è solo sfiga. Nei giorni seguenti faccio altre ecografie, c'è poco liquido ma non è sufficiente per mandare avanti la gravidanza e così via. Negli altri giorni ho sempre poco liquido: sono giorni strazianti per me e per la mia famiglia.
La mia storia
Ad ogni ecografia che faccio c'è con me mia sorella, che non mi molla neanche un attimo. Mi dà una forza incredibile, lei ci crede fino all'ultimo, io invece ho perso le speranze. Anche il mio compagno mi dà tanta forza, ma non lo me lo fa capire. Vedo lo stesso tanta sofferenza in lui. Io e il mio compagno parliamo con la ginecologa, io voglio andare avanti anche con poco liquido, ma la mia ginecologa mi avverte dei rischi per il bambino.
Allora io e il mio compagno prendiamo la decisione di interrompere la gravidanza. Non vogliamo mettere al mondo un bambino che può avere dei problemi seri. Dico alla mia ginecologa che voglio fare un'ultima ecografia e poi facciamo quello che c'è da fare. I medici non mi avevano dato speranza.
E' il 26 novembre: quella mattina sembra non mi chiamino più per fare l'ecografia. Sono con mia sorella, che è sempre con me. Mi hanno già cambiato di stanza per procedere per l'interruzione della gravidanza. Mi chiamano per l'ecografia, entriamo nella stanza dell'ecografo, la dottoressa resta in silenzio per tutto il tempo, finisce. La guardo e le chiedo com'è la situazione: lei mi risponde: "Tutto bene, il liquido c'è, il buchino si è richiuso. Il liquido è nella norma".
Io e mia sorella non possiamo crederci: siamo scoppiate a piangere dalla felicità. Si è trattato di un miracolo, anche i dottori sono stupiti e non riescono a capire come sia potuto capitare. Ho poi partorito a 36 settimane, un mese prima. Il mio bimbo sta bene ed è un bimbo vivace di 19 mesi. Soffre di reflusso, ogni tanto vomita, ma è un grande guerriero.
di anonima