Non sono molto brava a scrivere, ma sono fiera di potervi raccontare la Nostra avventura di quella notte. Era una sera d'inverno ed eravamo a cena da mia suocera. Era una di quelle cene belle toste, poco leggere. Io, con il mio pancione stavo benissimo, come sempre per mia fortuna.
Tornati a casa, avviammo il solito nostro tram tram. Misi a letto il primogenito di 19 mesi. Ci facemmo tante coccole e ci scambiammo tanti bacini fino a che entrambi ci addormentammo. Dopo un po', come sempre, mio marito mi chiamò e andammo a coricarci.
Ma poco dopo, mentre lui già dormiva, io sentii la prima fitta. Mi sedetti e chiamai subito mio marito, che non ebbe tempo di svegliarsi e di tentare, povero, di connettere. Arrivò la seconda fitta, allora decidemmo di misurare la frequenza delle contrazioni. Ed erano scarse: 1 minuto e mezzo.
Chiamammo mia suocera per portare nostro figlio da loro. Erano a meno di 5 minuti da noi. Io, nel mentre, decisi di vestirmi per andare in ospedale. Ma le contrazioni aumentarono inesorabilmente di forza e di frequenza. A stento, spinta da mio marito, riuscii a percorrere il corridoio, che, vi assicuro, è cortissimo ma per me era interminabile.
Dovevo fare le scale per scendere da casa e speravo di trovare la forza per farle, mentre mio marito nel mentre mi chiedeva cosa fare, come dovevamo muoverci. Io non riuscivo a parlargli, non sapevo neanche io cosa fare. Mi toccai e sentii qualcosa, allora riuscii a dire a mio marito di guardare.
Ero finalmente giunta in cucina. Lui guardò e mi disse che si vedevano bene i capelli. Gli dissi: "Chiama l'ospedale, il reparto di ostetricia, per sapere cosa fare!" Lui non fece in tempo a girarsi un secondo per afferrare il cellulare che sentì un forte rumore di acqua (.
...un lago di acqua!) e il pianto di Nostro figlio.
Da qui in poi ho ricordi sfumati. Ero sotto shock per quello che era successo. Io dritta davanti al sofà e nostro figlio urlante per terra... Mio marito lo prese e me lo pose tra le braccia. Era un "elefante meraviglioso" e mi ricordo che la prima cosa che feci dopo aver visto che stava benone fu aprirgli le gambe per sapere il sesso perché il monello non si era fatto vedere durante i nove mesi.
Mio marito telefonò in ostetricia, da dove gli diedero tutte le dritte per tenere il bimbo al caldo e chiamò l'autoambulanza per portarci al primo ospedale vicino. A quel punto si svegliò anche il primogenito che giustamente voleva la sua mamma.
Ci trovammo tutti e quattro insieme in cucina. Io ero seduta sul divano con in braccio il secondogenito e il fratello maggiore lo guardava schifato perchè il piccolino era tutto bagnaticcio ed urlante. Mio marito era accovacciato accanto a Noi.
È stato un grande spavento, ma è anche stato un momento meravigliosamente unico e intimo. In meno di 40 minuti mio figlio con i suoi 4,020 chili mio figlio è nato, senza nessuna complicanza pur essendo caduto a terra di testa prima. In ospedale mi hanno detto che per mia fortuna, essendo molto alta ed essendo il cordone ombelicale resistente, praticamente lui è atterrato e scivolato dolcemente sul mare di acqua che ho versato a terra!
La mia più grande fortuna è stata avere accanto mio marito, che è stato pronto di riflessi e calmo anche per me, tenendo sotto controllo la situazione. Ora mio figlio ha quasi 16 mesi ed è un bambinone di 13 chili. P.s. Quella cena pesante l'ho "pagata" i giorni successi in ospedale: ci ho messo tre giorni a digerire tutto!
di Elena