Ho scoperto di aspettare il mio piccolo Aleandro in un momento complicato per la famiglia. A mio cognato era appena stato diagnosticato un tumore al cervello e io mi sentivo in colpa per essere felice per il mio piccolino, mentre intorno a me tutti erano tristi.
La gravidanza procedeva abbastanza bene, avevo soltanto molta stanchezza tra lavoro e sorellina di cinque anni. Una notte, stranamente senza alcun sentore, mi si sono rotte le acque.
Ero solo alla 32esima settimana.
Sono stata ricoverata in ospedale e dopo la terapia per la maturità polmonare e per cercare di ritardare il più possibile il parto, il mio piccolo ha resistito solo 3 giorni senza
liquido amniotico.
È nato a 32 più 3 con parto naturale e velocissimo. Subito dopo la nascita io non sono riuscita a far altro che piangere e chiedere di lui. Era piccolo solo 1 kg e 590 grammi e lungo 47 cm.
Non me lo hanno fatto nemmeno tenere un secondo tra le braccia. Lo hanno portato subito via e l'ho rivisto solo il giorno dopo in Tin dentro una "culla di vetro", con la mascherina per respirare, piccolo e indifeso.
È rimasto in Tin per 23 interminabili giorni. Poi il mio piccolo guerriero ce l'ha fatta ed è tornato da me. Ci vuole molto forza per affrontare tutto questo, ma le mamme reggono il peso del mondo.
di Ada
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