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Parto prematuro e terapia intensiva neonatale. La mia bimba ha lottato per vivere

di mammenellarete - 16.03.2022 - Scrivici

prematuro
Fonte: Shutterstock
Parto prematuro e terapia intensiva neonatale: mia figlia ha lottato per vivere. La piccola mi ha insegnato quanto sia importante la vita.

In questo articolo

Oggi vi racconto una storia. La nostra storia, una storia che sa di paura, di dolore, ma anche di gioia, di speranza, di vittoria. Scopro di essere incinta del mio secondo bambino alla 12esima settimana, una gravidanza stupenda fino al 9 luglio, quando in un pomeriggio caldo d'estate si rompono le acque.

Blackout, buio, paura... iniziano le ore più lunghe e angoscianti della mia vita. Come un dejavù adesso, ripercorro la corsa all'ospedale più vicino che potesse salvare la vita della mia bambina. Arrivo a Taranto, ormai con poche speranze. Ero completamente bagnata: mi hanno visitato e le probabilità di sopravvivenza della mia bambina erano nulle, del resto aveva solo 24 settimane.

Mentre la mia mente viaggiava nei mille pensieri ero sola in quel lettino, senza nessuno vicino, aspettando un responso, un accenno (perché il covid ha lasciato le mamme sole, sole ad affrontare tutto). Dopo qualche ora è arrivata l'ufficialità: trasferimento d'urgenza al Miulli di Aquaviva.

Con le poche forze ho affrontato il viaggio in ambulanza nella speranza di arrivare in ospedale. Sono arrivata finalmente al Miulli dove per 14 giorni, stesa immobile sul mio letto, mi hanno monitorato, hanno controllato la mia bambina che fino a quel giorno non aveva ancora un nome. Sì, perché non eravamo pronti a tutto ciò, dovevo ancora preparare tutto per il suo arrivo.

Dopo innumerevoli cure il 20 luglio, alle 23.41, con un peso di 600 grammi e 25 settimane più 6 giorni, dò alla luce la mia bambina, Alessia. Sì, così abbiamo deciso di chiamarla perché significa "guerriera". Quella notte non c'erano palloncini e festoni ad aspettarci, non c'erano lacrime di gioia, ma solo di paura e dolore. E da quel giorno sono iniziati i nostri 108 giorni più lunghi più estenuanti e più emozionanti per la nostra famiglia.

Parto prematuro e Tin

Non si è mai preparati e forti abbastanza per vivere la TIN. Non sei mai pronta per sentir parlare di Cvc, cvo, cpac, pcr, gavage, gastroclisi, infezioni varie, saturazione, apnee, ecc. Non sei mai pronta ad accarezzare e guardare tuo figlio da un oblò pieno di tubi e tu sei lì immobile da non poter far nulla.

Andare alla ricerca del suo odore, nascosto da quello dei disinfettanti. Riuscire a distinguere il suo debole pianto tra i suoni dei monitor, un titinnìo che ancora adesso mi rimbomba nelle orecchie. Incrociare lo sguardo dei genitori, gioire e piangere insieme a loro per qualsiasi notizia, ogni secondo è prezioso. I figli degli altri in quel reparto diventano un po' figli tuoi.

Conosci tanti bimbi, alcuni diventano angioletti, altri diventano i cuginetti, e poi, dopo tanti ma tanti giorni, il 22 ottobre ci dimettono. Con la gioia nel cuore riuniamo la nostra famiglia, per questo noi oggi festeggiamo questa data così importante.

Mia figlia mi ha insegnato quanto sia importante la vita e con quanta determinazione lei è voluta rimanere accanto a noi aggrappandosi con tutte le sue forze. Lei ha lottato per vivere.

di Simona

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