Sono Begerta e ho origini albanesi. Sono una mamma di 22 anni di un bambino meraviglioso, maschietto. Si chiama Davide e ha due mesi e tre settimane. Lo adoro.
Vi racconto il mio parto: il 7 novembre avevo un gran dolore, era come se dovesse arrivare il ciclo. Il 14 si è rotto il
tappo mucoso. Sono andata in ospedale, ma niente. Sono dovuta tornare di nuovo a casa.
Il 15 si sono rotte le acque alle due di notte. Verso le 3 meno 20 sono entrata in ospedale.
La prima cosa che ho fatto è stato il tampone per il Covid. Io ero incinta di 38 settimane e due giorni. Il tampone si fa di regola la 40esima settimana. Mi hanno fatto tutte le analisi ed è andato tutto bene.
Ho dormito, mangiato, finché
verso le 20:00 sono iniziate le vere contrazioni, ogni due minuti. Andavo avanti e tornavo indietro nel corridoio dell'ospedale, finché non mi sono bloccata lì. Avrei tanto voluto una persona vicino, ma purtroppo non c'era nessuno.
Verso le 22:00 la dilatazione era di due centimetri. Dopo ore di antibiotico, finalmente mi hanno portato in sala parto. Mi ricordo che l'ostetrica mi diceva: "Respiri profondamente". Ma niente, io gridavo e basta. E chiamavo mia madre, che sta in Albania. Ad un certo punto ho vomitato.
Poi... non lo so, ma è improvvisamente arrivato. È giunto il momento di spingere. Io spingevo, ma ad un certo punto ho iniziato a non farcela più. L'ostetrica mi ha detto: "Sono usciti i capelli!". In quel momento ho preso coraggio e ho iniziato a spingere con tutta la forza che avevo. Poi, tra pianti, dolori, paura, all'1:10 è nato il mio cucciolo, Davide, di 2 chili e 700 grammi. 47 centimetri di amore puro.
Ringrazio molto le ostetriche che sono state con me, mi hanno aiutato tanto.
Essere una mamma è la cosa più bella del mondo. Grazie per avermi dato la possibilità di raccontare il mio parto.
di Begerta
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