Abbiamo scoperto di aspettare la nostra terza figlia a maggio del 2021. Una gravidanza cercata proprio per vivere un'esperienza con consapevolezza, dopo 8 anni dal secondo figlio.
Visto il periodo che tutto il mondo stava vivendo, abbiamo cercato un'alternativa per la nascita diversa dall'ospedale. Ci sembrava rischioso considerato tamponi, quarantene, virus. Insomma entrare in ospedale ci preoccupava: protocolli ospedalieri assurdi.
Insomma è stata la motivazione più grande che ci ha orientato verso il parto in casa, oltre al fatto che ho sempre avuto la curiosità di come sarebbe stato.
Un giorno per caso ho letto il.nome di una brava ostetrica, Nives Piva di Aprilia. Così prendemmo un appuntamento: ovviamente erano tanti i dubbi e le domande considerando che un po' ci preoccupava. E come tanti ci siamo fatti la domanda: "E se succede qualcosa"???
Purtroppo non ne parlano in TV ma è molto più sicuro un parto in casa che in ospedale. Dalla 37esima settimana inizia la reperibilità (ovviamente dopo aver aperta una cartella clinica e accertate che sia una gravidanza fisiologica e senza problemi). Un'ostetrica competente è a tua disposizione h24: in qualsiasi momento la chiami lei corre.
Ti visita, controlla il battito del bimbo. Nel nostro caso alla 39esima settimana facciamo un'ecografia di controllo. Risultato: liquido assente. Così l'ostetrica ha deciso che era l'ora di far uscire la nostra piccola.
Parto in casa. È andato tutto bene
Con una stimolazione naturale, tante coccole, massaggi, ossitocina naturale è uscita la piccolina di casa, sul nostro divano, davanti al camino acceso, con la sola luce delle candele, della fiamma che ci scaldava...e una lampada soffusa...
Proprio così, senza la luce accecante della sala parto è venuta tra noi... Abbiamo tenuto la placenta e l'abbiamo sepolta nel giorno seguente in una buca dove poi sopra è stata messa una pianta di mimosa.
Crescerà come la nostra piccola: la placenta nutre la pianta che ha nutrito nostra figlia.