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Parto d'urgenza molto difficile. Un'esperienza terribile

di mammenellarete - 25.04.2022 - Scrivici

neonato
Fonte: Shutterstock
Ho avuto un parto d'urgenza molto difficile. Per fortuna, in seguito sono tornata a stare bene e a vivere con il mio bimbo, ma l'esperienza più bella della mia vita è stata accompagnata anche dal giorno peggiore della mia vita.

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Tutto cominciò esattamente una domenica pomeriggio alle 13:30. Mi si ruppero le acque e facemmo una corsa in ospedale. Era per fortuna tutto normale.

Giunse la sera e alle 10:00 era tutto a posto, avevo le contrazioni a mille. Ero praticamente piegata in due, la dilatazione a 8 cm. Mi dissero: "Signora, tranquilla, dovremmo arrivare a 10 e poi la portiamo in sala parto". Avevo dolori terribili, ma non vedevo l'ora di conoscere il mio bimbo.

Da lì un incubo. Fu l'incubo più grande, avevo firmato in precedenza per l'epidurale perché il mio bimbo doveva nascere il 20 agosto. Invece, secondo i medici sarebbe nato prima e mi dissero che non potevano farmela. Io invece insistetti per farla perché i dolori erano atroci.

Arriviamo al punto. Il bambino non riusciva ad uscire. Forse un macellaio sarebbe stato più bravo... Tre ventose per provare a farlo uscire, tre sforbiciate nelle parti intime, manovre sulla pancia. Taglio cesareo d'urgenza: nacque il bimbo. Mio marito venne buttato fuori, il sangue arrivava fino al soffitto.

I dottori correvano da tutte le parti, il bimbo nacque, io rischiai la vita. Mi riportarono in stanza, mia mamma era con me. Mi lamentai tutta la notte, finché divenni nera in viso. "Qualcosa non va signora? Meglio fare un'ecografia", mi dissero. Avevo un'emorragia, tre sacche di sangue... venni rioperata con drenaggio.

Tutto sembrava andare bene, ma io non stavo bene, avevo sempre malessere. La febbre arrivò a 41, qualcosa non aandava. Ebbi le convulsioni, i medici non capivano. C'era un'infezione alla ferita. Venni rioperata per la terza volta con tre drenaggi.

Quando sembrava essere passato tutto finalmente, notai che le cure mi davano sempre malessere. Da lì capiii che se non avessero interrotto tutto sarei morta perché il mio fisico non sopportava più le medicine in vena.

Tutto mi faceva un effetto indesiderato, nessuno più di noi stessi conosce il propio stato di salute. Chiesi di interrompere tutto, tanto peggio di così non sarei potuta stare...

Ebbene sì, in seguito sono tornata a stare bene e a vivere con il mio bimbo, ma l'esperienza più bella della mia vita è stata accompagnata anche dal giorno peggiore della mia vita.

di Georgia
 
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