Il mio è stato un parto cesareo programmato. Luca per tutta la gravidanza è rimasto con la sua testolina appena sotto il cuore.
La mattina del 7 aprile 2020, dopo una lunga notte insonne, io e mio marito ci siamo avviati verso l'ospedale. Il terrore mi attanagliava, continuavo a ripetere di non sentirmi pronta e di voler rimandare l'intervento.
Giunti in ospedale alle 7.00 di mattina, per prima cosa ho fatto i primi accertamenti. A 39 più 2 Luca non sembrava disposto a muoversi di un solo centimetro dal suo caldo rifugio: il liquido c'era ancora tutto, l'utero era ncora alto, nessuna contrazione. "Se tutto tace perché disturbarlo prima?!", continuavo a chiedermi.
Dopo tutti gli accertamenti, mi riferirono che sarei stata la prima della giornata. Mi hanno concesso un ultimo saluto a mio marito, che avrei rivisto (causa Covid) solo nel giorno delle dimissioni.
Il mio parto
In quella circostanza mi sono sentita completamente sola, persa, letteralmente terrorizzata. Per i lunghi minuti che mi hanno separato dalla sala operatoria, io è come se avessi smesso di respirare.
Alle 8 sono entrata, mi hanno fatto l'anestesista spinale, mi hanno legato al lettino e il tutto ha avuto inizio. Alle 8.45 ho sentito un suono, il suono più bello del mondo.
Luca era finalmente nato e non appena me lo hanno appoggiato sul petto e ho visto i suoi occhi, come per magia ho ricominciato a respirare. È durato tutto una manciata di secondi, prima che me lo portassero via per fare tutti gli accertamenti!
Di quello che è accaduto dopo ricordo ben poco! Un momento in bianco e nero durato un'eternità prima che tornasse ad essere tutto colorato, quando finalmente l'ho rivisto entrare in camera, tutto vestito di bianco.
Ho chiesto di mettermelo tra le braccia e tutta la paura e il dolore sono magicamente svaniti. Finalmente il mio pulcino era con me.
di Anylu
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