Mi chiamo Tamara, ho 39 anni e nel 2005 scoprii di essere affetta da endometriosi al quarto stadio dopo un intervento di laparotomia. Nel 2006 mi sposai dopo 6 anni di convivenza e cominciai ad avere il desiderio di un figlio, che non però non arrivava.
Feci tantissime visite in un grande ospedale romano e nel 2008 dovetti sottopormi a un intervento: dovevo fare una mini plastica tubarica e fessurazione di cisti endometriosiche. Dopo circa un mese e mezzo ero incinta del primo bambino.
Nel 2009 venne al mondo Cristian con parto cesareo perché podalico; nel 2011 rimasi incinta nuovamente, ma la gravidanza si interruppe a tre mesi e durante i raschiamenti i medici si accorsero che avevo l'utero bicorne.
Nell'ottobre 2014 mi accorsi di aspettare nuovamente un bambino e questa volta andò tutto bene, a parte una minaccia d'aborto a sette settimane durante le quali persi il gemello proprio a causa dell'anomalia del mio utero.
Cominciai a fare ecografie tutti i mesi e per 13 volte mi venne detto che il bimbo era di sesso femminile. Tutta contenta comprai tutine e scarpine rosa e fucsia. A maggio cominciai a non stare bene a causa della pressione alta e venni ricoverata.
Da quel momento cominciai a uscire e a entrare dall'ospedale finché il 24 giugno 2015, con cesareo d'urgenza, doveva nascere la mia bambina Maelle... ma appena la tirarono fuori si accorsero che non si sarebbe chiamata Maelle, ma Anthony! Un bellissimo e vivacissimo bambino maschio, che era ed è un simpatico birbante.
di Tamara
(storia arrivata alla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
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