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Dopo due aborti spontanei, è finalmente arrivata la mia guerriera prematura

di mammenellarete - 29.07.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Divenni mamma per la prima volta di una bambina quando ero molto giovane. Dopo alcuni anni, provai ad avere un secondo figlio, ma dovetti affrontare due aborti. Fu un periodo molto difficile, durante il quale io e il mio compagno ci separammo. Dopo un po' di tempo, conobbi l'amore della mia vita. Questa volta rimasi incinta e la gravidanza, anche se difficile, andò avanti. Finalmente la mia secondogenita nacque a 27 settimane di gestazione. Ora ha 18 mesi ed è una guerriera, una bimba sempre allegra, socievole ed ha un sorriso per tutti. Adesso solo cose belle.  

Divenni mamma per la prima volta molto giovane. Avevo 19 anni quando nacque Federica con parto naturale e a termine senza alcuna complicazione. Quando la mia bimba compì 9 anni, decisi di provare ad avere un altro bimbo. Restai incinta quasi subito, ma la mia gioia svanì il 3 agosto 2008. Ero ormai a 19 settimane e 2 giorni quando improvvisamente, senza alcun preavviso o sentore di dolori o disturbi, iniziai ad avere macchie di sangue e a breve la rottura del sacco.

Purtroppo il cuoricino del mio piccolo non resse a lungo e quindi non ci fu nulla da fare: parto prematuro e di conseguenza raschiamento. Sembrava un incubo. Io ero disperata, l'avevo cosi tanto desiderato che non poteva andare così. Andai in depressione e rimasi due mesi chiusa in casa senza piu voglia di vivere, anche perché mi era stato detto che la natura aveva fatto il suo corso e che io dovevo accettarlo.

Era dicembre quando scoprii di essere nuovamente in attesa. Un misto tra gioia e paura e avevo ragione ad aver paura perché il 19 marzo 2009 a 19 settimane la scena si ripetette: persi il mio secondo bambino. Non ci volevo credere, non poteva essere accaduto due volte. No, non riuscivo a sopportare questo dolore.

Ero a pezzi. Da lì a poco il mio matrimonio con il papà di Federica finì, ripresi in mano la mia vita e cercai di andare avanti per amore di mia figlia. Quando ormai la mia vita aveva ripreso ad andare, Federica era ormai adolescente ed io una mamma single, quando ogni speranza si era spenta dentro di me, dalle indagini fatte scoprirono che in gravidanza mi venivano delle infezioni che, se non trattate con antibiotici e debellate a breve termine, portavano alla rottura del sacco e parto prematuro.

Ogni speranza ormai era persa, fino al giorno in cui incontrai l'amore.

Il ragazzo che mi ha fatto tornare il sorriso e che ha riacceso il desiderio di diventare mamma ancora, per la quarta volta. Io e Vito non avremmo mai pensato che sarei rimasta incinta così presto. Questa volta, appena scoperta la gravidanza, il 16 agosto 2017, ero già di 4 settimane. Subito mi rivolsi a un "GAR gravidanze a rischio".

Sapevamo fin dall inizio che non sarebbe stato facile e che gli ostacoli sarebbero stati tanti. Avevo un enorme paura. Vissi tutta la gravidanza cercando d'essere ottimista anche nelle giornate di riposo assoluto a letto, ma fino alla 19esima settimana la paura mi divorò. Infatti proprio quella settimana fui ricoverata per fare l'intervento di cerchiaggio dell'utero. Avevo combattutto le infezioni con diverse terapie antibiotiche ma stavano vincendo loro, allora il primario mi fece subito il cerchiaggio per cercare di tenere più a lungo possibile la mia bimba in grembo.

Ci riuscì fino alla 27esima settimana. "Quella mattina" ero stanca e avevo mal di schiena, ma non pensavo che da lì a breve sarebbero arrivate le contrazioni. La sera i dolori erano forti e facemmo una corsa in ambulanza per portarmi all'ospedale più idoneo per accudire la mia piccola guerriera. Strinsi i denti durante il tragitto in ambulanza, tra una contrazione e l'altra non era facile, per fortuna avevo una ginecologa di cuore che conosceva la mia storia e che non lasciò neanche un attimo la mia mano durante il tragitto.

Arrivata all'ospedale, alle 2.04 di venerdì 19 gennaio 2018, è nata Adele. Subito si presero cura di lei mani esperte. Pesava 935 grammi ed era lunga 34 cm. Ce l'avevo fatta. Questa volta le lacrime erano di gioia, la mia piccola creatura era viva ed era lì. Anche se i giorni e i mesi a venire non sono furono facili, Adele rimase in terapia intensiva neonatale fino a inizio marzo, sempre attaccata ai fili, con sondino per mangiare, flebo, trasfusioni, ecc.

Prenderla in braccio non era facile e mi fu permesso solo a 10 giorni dalla nascita.

Vedere la mia piccola creatura indifesa attraverso un vetro non fu facile. Tornare la sera a casa non era facile, speravo sempre che arrivasse presto il giorno seguente. A fine marzo venne dimessa, ormai era autonoma nel nutrirsi con il biberon e respirava da sola senza ossigeno. Pesava 2700 kg. Finalmente a casa!!! La felicità durò pochissimo, solo 5 giorni, perché il venerdì Adele venne ricoverata d'urgenza per bronchiolite, l'incubo non voleva finire: furono i giorni e le notti più brutti della mia vita.

Crisi respiratorie, febbre, tosse, due settimane d'inferno e poi finalmente l'11 aprile tornammo a casa. Adesso Adele ha 18 mesi e pesa 9500 kg per 75 cm. E amo ogni grammo e centimetro del suo corpicino, è una guerriera, una bimba sempre allegra, socievole ed ha un sorriso per tutti. Adesso solo cose belle.

Con la mia storia desidero dare forza e speranza a tutte le mamme dei guerrieri prematuri e anche alle donne che non si arrendono nel desiderio di diventare mamme. Io e Adele non ci siamo mai arrese. Grazie di cuore.

di Melania

(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)

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