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Distocia della spalla durante il parto naturale. 8 minuti interminabili!

di mammenellarete - 13.04.2022 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Durante il mio parto naturale si è verificata un'emergenza: la distocia di spalla. In seguito, abbiamo passato un periodo in terapia intensiva per accertamenti vari. Ora Arturo sta benissimo e non ha avuto ripercussioni per quello che è successo, e noi ogni giorno ringraziamo il cielo. 

In questo articolo

Arturo è nato quasi 3 anni fa con parto naturale, durante il quale si è sviluppata un'emergenza: la distocia di spalla, un caso su 11.0000. Non avevo mai notato che in sala parto ci fossero due cartelli giganti rossi con scritto: "Premere il pulsante SOS in questi due casi: emorragia e distocia di spalla". 
 
Dopo un lunghissimo travaglio, arriva il momento delle spinte, e, dopo un tempo che a me sembra lunghissimo, finalmente la testa esce.
 
Avverto l'agitazione dell'ostetrica che inizia a darmi comandi: "Alice sul lettino, Alice girati, Alice non spingere, Alice gambe aperte..." e quando vedo entrare in sala parto 10 persone, tra medici e infermieri, guardo mio marito e capisco che c'è qualcosa che non va: il bambino è rimasto incastrato con la spalla.
 
Provano quattro manovre delle quali non ricordo neanche i nomi, e alla fine arriva un'altra ostetrica che letteralmente tira fuori Arturo, senza rompergli spalla o costole, probabilità altissime in questi casi. 
Ovviamente non vedo subito il bambino, che esce per metà nero. In questi casi, da quando il bambino ha la testa fuori, ci sono 12 minuti di tempo per spingerlo fuori tutto, altrimenti la mancanza di ossigeno al cervello porterà a tutte quelle cose impronunciabili.
 
Da quando esce la testa a quando estraggono Arturo passano 8 minuti, 8 interminabili minuti. Quando lo portano via e non vedo mio marito tornare, inizio a temere il peggio. 
 
Ma per fortuna lui lotta, non a caso lo chiamiamo "toro", e l'indice di Apgar sale subito a 10. Inizia a respirare da solo e finalmente posso vederlo. 
 
Trascorriamo poi un periodo in terapia intensiva per accertamenti vari, e dopo un mese chiudiamo questo tremendo capitolo che ci segna in maniera inevitabile. 
 
Ora Arturo sta benissimo e non ha avuto ripercussioni per quanto è successo, e noi ogni giorno ringraziamo il cielo. 
 
di Alice 
 
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