Il 6 marzo, a 41+0, dopo 2 settimane di importanti
contrazioni, mi sono svegliata alle 5 in pieno
travaglio attivo. Essendo alla seconda gravidanza ho fatto tutto quello che mi è stato detto: doccia calda, conteggio delle contrazioni, ecc. Verso le 6.30 ho deciso che saremmo andati in ospedale, ma
le contrazioni si facevano sempre più forti e ravvicinate tanto da impedirmi di vestirmi e prepararmi per uscire.
Qualche minuto prima dell'uscita da casa si sono rotte le acque. Finalmente alle 7.30 siamo usciti, ma io sentivo già la classica sensazione di spingere.
Ho avvisato mio marito, che però mi diceva che ce l'avremmo fatta ad arrivare in ospedale. Quello scelto era distante da casa nostra circa 35 km, ma una volta in macchina,dopo pochissimi chilometri, circa 5,
Matilde è nata.
Sì, avete letto bene, è nata in macchina, dove eravamo solo io e mio marito, che ha accostato e l'ha presa e me l'ha data tra le braccia, intanto l'abbiamo coperta e abbiamo accesso l'aria calda al massimo. Lei ha pianto ma non piangeva energicamente quindi abbiamo deciso di non aspettare il 118 (che intanto mio marito aveva chiamato) e siamo subito ripartiti per il nostro ospedale.
È stato il viaggio più lungo e brutto della nostra vita. Io cercavo di tenerla stretta a me e mio marito che guidava come un pazzo su una strada statale super trafficata a quell'ora, cercava di tenermi sveglia e di rassicurarmi che mancava poco all'arrivo in ospedale. Quando siamo arrivati la piccola è stata presa subito dall'UTIN e questa è stata la nostra unica salvezza.
Le hanno fatto tutti gli accertamenti del caso e dopo qualche ora me l'hanno portata, ma, dopo tre giorni, al momento della dimissione, le sono stati ripetuti alcuni prelievi e le è stata trovata un'infezione in corso a causa della dinamica del parto. Insomma l'incubo non finiva lì.
Sono quindi stata dimessa lunedì pomeriggio, senza di lei ho vissuto un dolore al cuore enorme che non auguro a nessuna mamma. Quindi tutti i giorni uscivo di casa alle 8.30 e tornavo alle 23 perché ogni 3 ore potevo allattarla e stare con lei per 1 ora.
Mio marito mi aspettava fuori perché non poteva vederla, ogni sera lasciarla lì era bruttissimo e poi dovevamo tornare a casa e far finta di nulla con nostro figlio di quasi 2 anni, che così all'improvviso non ci ha visti per tutto il giorno. Immagina i sensi di colpa che avevo da mamma.
Comunque ad esattamente una settimana dalla sua nascita siamo tornati a casa ed abbiamo iniziato la nostra vita in quattro. Se ora sono quì a raccontare tutto questo è solo grazie al fatto che
abbiamo scelto un ospedale con la terapia intensiva neonatale, oltre al miracolo avvenuto in macchina. Sarebbe bastato anche un giro di
cordone e le cose sarebbero andate diversamente, in ospedale hanno subito fatto tutto per la piccolina.
Matilde significa "forte guerriera" e lei ha già dimostrato di esserlo. Nel primo parto ho avuto 12 ore di travaglio, questa volta ne sono bastate solo 3.
Stiamo ancora metabolizzando l'accaduto e sono passati 5 mesi. Comunque tutto è bene quel che finisce bene, anche perché la piccolina sta bene e mio marito non dimenticherà mai di aver fatto nascere sua figlia.
di Anna
(Vuoi scriverci anche tu la tua storia? Mandala a redazione@nostrofiglio.it)