Ho finalmente trovato il momento giusto per raccontarvi il miracolo della piccola Sofia. Premetto che ho avuto una gravidanza bellissima, senza alcun problema. Non conosco cosa significhi una nausea. Sono stati i nove mesi più belli della mia vita. Per me, una fonte di energia infinita.
Ebbene arriviamo al giorno del parto. La mattina del 27 agosto 2014 avevo l'appuntamento per il primo tracciato e così mi recai all'ospedale con mio marito. Seguii tutto l'iter e ad un certo punto il mio medico mi chiese se avvertissi qualcosa perché il tracciato segnava già delle contrazioni.
La mia risposta fu negativa in quanto non avvertivo niente e allora il medico mi disse: "Allora facciamo in modo che la natura faccia il suo percorso. Torni a casa. In caso dovesse avvertire qualcosa, mi chiami che facciamo un altro tracciato".
Rientrammo e facemmo la spesa. Lavai anche i piatti dopo pranzo. Mi sentivo molto stanca e così mi stesi sul divano. Neanche il tempo di rilassarmi 5 minuti, che avvertii un tonfo. Mi si ruppero le acque.
Ritornammo in ospedale e... il tempo di arrivare in reparto e i dolori erano diventati terrificanti, non riuscivo neanche a camminare. Giunsi in sala travaglio, ma non riuscivo a stare stesa.
A causa del dolore staccai il lavabo nel bagno e l'ostetrica mi disse che era presto, ma che tutto procedeva velocemente e che in serata avrei partorito. I dolori aumentarono, ma nessuno mi aiutava con manovre o cose simili. Mio marito, disperato, vedendomi così male, al punto di collassare, pretese che il medico mi visitasse.
Il medico, quasi incredulo nel vedermi in quelle condizioni, mi visitò subito e con urgenza mi portò in sala parto. Avevo perso le forze e non sentivo più niente. Lei ormai stava quasi per nascere, ma io non sentivo più contrazioni.
Allora a quel punto tre medici spinsero fortissimo sulla mia pancia e il medico tirò fuori dopo due tentativi la bimba con l'aiuto della ventosa.
Vidi un batuffolo nero. Non piangeva.
Il pediatra tagliò il cordone e la portò velocemente in un'altra stanza. La mia disperazione e quella di mio marito era giunta a livelli inspiegabili. Sentivo solo che il personale urlava chiedendo che arrivasse la rianimatrice e di contattare il centro neonatale di terapia intensiva più vicino.
Inoltre, la mia placenta non veniva fuori e quindi portai avanti un secondo parto con 50 punti conseguenti. Non realizzavo, non capivo. La bimba dopo qualche minuto emise un gemito e venne trasportata d'urgenza al Monaldi di Napoli, dove grazie alla grande preparazione di tutto lo staff la sottoposero all'ipotermia.
Sofia in meno di 15 giorni fu dichiarata fuori pericolo. I medici ancora oggi ai controlli di routine non riescono a capacitarsi del decorso veloce, ma soprattutto del fatto che la piccola non abbia riportato nessuna conseguenza cerebrale tipica del caso.
Il mio miracolo si chiama Sofia, ha 18 mesi e l'ho affidata, con le mie preghiere, a San Gerardo.
di Debora
(storia arrivata sulla pagina Facebook)
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