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Preservare il pavimento pelvico prima e durante il parto

di mammenellarete - 11.03.2010 - Scrivici

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Continua la nostra collaborazione con Openminds. Ecco il secondo degli articoli sulla salute al femminile a cura dell’agenzia di servizi formativi rivolti alle donne, come, ad esempio, corsi pre parto e post partum. Il pavimento pelvico è lo strato muscolare su cui poggiano le nostre viscere: una sorta di coppa, formata di tre strati sovrapposti all'interno della struttura ossea del bacino. La sua funzione è fondamentale per la statica, ovvero per tenere in posizione gli organi addominali, e per controllare la fuoriuscita dell'urina e delle feci.

Un pavimento pelvico in salute garantisce la continenza urinaria e fecale, il benessere sessuale e il buon funzionamento degli organi che vi poggiano sopra.

 

Durante la gravidanza, il pavimento pelvico si ammorbidisce alquanto a causa di un ormone chiamato rilassina, ed inoltre risulta progressivamente stressato dal crescente peso dell'utero, ed è questo il motivo per cui a termine dei nove mesi si può riscontrare qualche perdita di pipì nei momenti di sforzo. Questa è tuttavia una fase passeggera, che regredisce spontaneamente dopo il parto.

 

E' soprattutto durante il parto che i muscoli perineali possono riportare danni reali, che talvolta comportano fastidiosi strascichi per mesi dopo la nascita del bambino, nei casi sfortunati per anni.
Il parto vaginale comporta uno stress del pavimento pelvico perchè è necessario che esso si apra per fare passare il bambino. I tessuti perineali e della vagina sono tesi al massimo per lasciare passare la testa e possono lacerarsi in questo sforzo.

 

Per salvaguardare la salute di questi muscoli possiamo allenarli in gravidanza , affinché restino più tonici e meglio irrorati e possano lavorare più efficacemente durante il parto. Il muscolo ben irrorato di sangue e sano tende a infatti lacerarsi meno facilmente.
Oltre agli esercizi di contrazione/rilassamento del pavimento pelvico (gli esercizi di Kegel) , buona norma è, nelle ultime settimane di gravidanza, massaggiare il perineo con un olio ricco di vitamina E per conoscere questa parte del corpo e percepirne le sensazioni.

 

Tuttavia, ciò che mi preme soprattutto dire, è che la qualità dell'assistenza che riceveremo durante il parto può essere determinante nella salvaguardia dell'integrità del pavimento pelvico.

 

E' risaputo che, in condizione di paura, questi muscoli si contraggono, ostacolando il normale espletamento del parto: molti cesarei per mancata progressione originano in un disagio percepito dalla madre. Nella fase delle spinte, inoltre, spesso la donna viene invitata a spingere in apnea, lungamente e sforzatamente.

In realtà questa pratica è da evitare: così facendo infatti si usa il diaframma (la coppa muscolare che presiede la respirazione e che sta tra addome e torace) per spingere il bambino verso il basso. Tuttavia, se tale forza si scontra contro un perineo serrato, il rischio della lacerazione, anche profonda, è dietro l'angolo.

 

La modalità più consigliabile di spingere è in realtà con le labbra socchiuse e in espirazione, poichè questo movimento si correla ad un allentamento della tensione a livello pelvico.
E' vero che la discesa fetale è meno rapida, ma l'ossigenazione garantita al bimbo è migliore e il perineo ha più tempo per dilatarsi senza slabbrarsi.

 

Per finire, una parola sull'episiotomia (il taglio al perineo per sveltire la fuoriuscita del bambino) : l'OMS indica la percentuale ottimale di episiotomia al 15%, nei nostri ospedali oltre 8 donne su 10 la subiscono. L'episiotomia è spesso giustificata in quanto "prevenzione" della lacerazione spontanea, tuttavia è noto che la cicatrizzazione della lacerazione spontanea è meno problematica.
Inoltre, non è escluso che il taglio sia più esteso di quello che sarebbe la lacerazione spontanea ed il rischio in agguato è quello di recidere, tagliando, la ghiandola di Bartolini, deputata alla lubrificazione vaginale nei rapporti sessuali...

 

In definitiva, la migliore prevenzione dei muscoli perineali sta nel conoscerne e assecondarne le caratteristiche del funzionamento al momento del parto: calma, rispetto dei tempi fisiologici e approccio non invasivo sono i tre passi più indicati per partorire salvaguardando la propria integrità.

 

Invitiamo tutte le donne a riflettere su questo perchè il danno perineale, che è molto diffuso e spesso taciuto, comporta disagi come la incontinenza , la ritardata e difficile ripresa dei rapporti dopo il parto, e molto dolore fisico e psicologico che potrebbe essere evitato.

 

Foto di Facundo Batista

 

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