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Raffaele, venuto al mondo a 23+6 settimane, ha vinto tutte le sue battaglie. Perché lui è nato per restare

di mammenellarete - 13.12.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Alla nascita pesava solo 640 grammi, con calo a 400. Ma fin da subito si è dimostrato un grande combattente: una a una ha vinto tutte le battaglie che gli si sono presentate. Secondo la sua fisioterapista "Raffaele non è paragonabile a nessuno, la sua curiosità e la voglia di conoscere e  scoprire tutto ciò che ha intorno sono stati la sua più grande fortuna e forza".  Perché lui è nato per restare!

Buongiorno, voglio raccontarvi la storia di Raffaele nato a sole 23+6 settimane di gestazione, per un peso di 640 gr con calo a 400.

Pochi sanno quanto abbiamo sofferto e patito ogni singolo minuto dalla sua nascita, per cinque lunghi mesi abbiamo cercato risposte impossibili.
"Vivrà?" fu la prima difficilissima domanda. Ce la siamo posta fino a che a tre mesi i neonatologi della tin ci presero da parte dicendoci: "è finalmente fuori pericolo".
"Supererà l'operazione? Si salvera?". Durante la sua prima operazione, quella al motore di tutto, il cuore, aveva solo un mese e pesava 800 gr.

Un intervento necessario per salvargli la vita, ma che in meno di mezz'ora avrebbe potuto anche togliergliela.
"Respirerà da solo?". E solo dopo quattro mesi la risposta fu positiva.

"Vedrà?". Anche a questa domanda la risposta fu titubante e una volta operato per ROP (retinopatia del prematuro) al terzo stadio con plus, ricevemmo un'altra buona notizia.
L'ultima domanda, alla quale ancora oggi non possiamo dare risposta definitiva, è: "Avrà una vita normale? Camminerà? Che futuro lo attende?".

Fin da subito si è dimostrato un grande combattente, una a una ha vinto tutte le battaglie che gli si sono presentate. Forte prematuritá al limite dell'aborto, trasfusioni, operazioni, broncodisplasia... tutte cose che man mano col tempo siamo riusciti a lasciarci alle spalle.
Siamo usciti dall'ospedale a cinque mesi e mezzo con un peso di 3,100 kg ma le difficoltà non erano finite, i problemi non li abbiamo lasciati in tin, ma affrontati uno per uno man mano che si presentavano.

Al primo controllo ci siamo sentiti dire: "sta bene, ma non aggancia lo sguardo. Bisogna fare tanto esercizio, giocattoli luminosi e rossi da porgli davanti agli occhi da destra verso sinistra e viceversa...dall'alto verso il basso e viceversa".

E in meno di una settimana riuscimmo a risolvere anche questo problema.

Mattina, giorno e sera con ogni tipo di gioco luminoso per riuscire ad attirare la sua attenzione e far sì che quello sguardo non fosse perso.

Al secondo controllo ci hanno detto: "il bambino sta bene, ma deve imparare a star seduto, comprate una sediolina con giochi... e in braccio tenetelo sempre come per farlo stare seduto, mai steso" questa è stata una delle cose più lunghe. Per tanti mesi dalla nascita è sempre stato steso, quindi figuriamoci insegnargli che esistevano altre posizioni oltre quella.
Al terzo controllo: "il bambino sta bene ma è stanco del solito latte, svezziamo"
Altra battaglia da aggiungere a quella dello star seduto ma anche questa l'abbiamo vinta in poco tempo.


Veniamo al sodo, dallo "sta bene" siamo passati al "deve fare fisioterapia per tetraipertonia agli arti". Aveva appena sette mesi quando abbiamo iniziato con fisioterapia e tutt'ora (due anni e tre mesi) la facciamo.

Raffaele non si è mai fermato, mai arreso, con i suoi tempi ed a suo modo ha iniziato e continuato a far tutto.

L'emorragia cerebrale di terzo grado bilaterale avuta pochi giorni dopo la nascita non ha intaccato il lato neurologico, in quanto è considerato in tutto e per tutto un bimbo di due anni. Gioca e segue il fratello, si fa rispettare, non la dà vinta a nessuno ma è un simpaticone. Ha sempre il sorriso, sguardo malizioso e combattivo.
Secondo la sua fisioterapista "Raffaele non è paragonabile a nessuno, la sua curiosità e la voglia di conoscere e scoprire tutto ciò che ha intorno sono stati la sua più grande fortuna e forza!".

Man mano sta vincendo anche l'ipertono che lo rendeva rigido e impacciato e questo fa di lui un super guerriero che non si arrende davanti a niente e nessuno.

Siamo super orgogliosi del nostro piccolo grande Lele e sappiamo che farà grandi cose da grande e che ce la metterà tutta per arrivare a tutti gli obbiettivi che si prefiggerà, così come ha fatto quando è venuto al mondo.

..

Il suo primo obbiettivo è stato LA VITA perché lui è nato per restare!

Storia di mamma Elena, editata dalla redazione

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