Una piccola guerriera nata a 34 settimane mi ha reso mamma
Negli occhi degli altri genitori la forza di andare avanti
Noi eravamo così tranquilli che avevamo lasciato a casa la valigia e anche il libretto della gravidanza, così il mio compagno alle 2 di notte è partito per andare a prendere tutto l'occorrente.
La mattina mi hanno fatto tutti i controlli del caso, ma continuavano a dirmi che andava tutto bene, senza darmi grandi spiegazioni. La sera del 16 agosto sono iniziate le contrazioni, ma dopo 7 ore di dolori, la dilatazione era solo di 1 cm, troppo poco e troppe ore.
Ero stremata e l'ostetrica vedeva che ero troppo sofferente e stanca, non capiva dove stava esattamente il problema di questa enorme fatica.
Mi hanno preso la febbre e si sono resi conto che avevo 38.6 di febbre. Mi hanno proposto di fare un'epidurale e ho accettato.
Ho dormito per circa due ore e poi mi hanno svegliato dei dolori lancinanti, avevo una dilatazione di 9 cm. Era ora di spingere e dopo 3 ore la mia piccolina è nata.
Era piccolina, viola e tremava. Non piangeva, non respirava, l'hanno portata dietro un separè e hanno cercato di aiutarla a respirare.
Ovviamente i nostri ringraziamenti vanno all'ospedale, in particolare all'ostetrica che mi ha seguito, alla TIN e all'associazione bimbi prematuri della regione. Senza il loro aiuto molte cose non sarebbero state possibili. Sono stati giorni duri per me e per il mio compagno, ma per fortuna siamo una coppia forte che si sostiene a vicenda e lui mi ha aiutata a non cadere nello sconforto più totale.
Certo, i giorni senza di lui non sono stati facili, stavo quasi tutto il giorno in TIN, la sera tornavo a casa a mezzanotte, dopo l'ultima poppata e mi ritrovavo in una stanza da sola a cenare tardissimo e a tirare il latte. Ho avuto la fortuna di conoscere altri genitori che purtroppo erano lì già da tanto tempo e che dovevano farsi ancora magari due o tre mesi. Però avevano una cosa negli occhi, si vedeva che stavano soffrendo, ma avevano la forza ogni giorno di essere lì per i loro piccoli, per rassicurarli e amarli