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Il mio parto da mamma single: PADRE è chi cresce non chi crea

di mammenellarete - 10.02.2021 - Scrivici

neonato
Fonte: shutterstock
Sono stata tanto insieme al padre di mio figlio. Quando sono rimasta incinta, lui però è cambiato. PADRE è chi cresce non chi crea. Tornando indietro cambierei tutto tranne le mie due ragioni di vita e il mio nuovo meraviglioso compagno

Sono Jessica e all'età di 23 anni ho dato alla luce il mio Daniel. Oggi Daniel ha quasi quattro anni!

La mia storia è complicata. Sono stata tanto insieme al suo papà e quando le cose andavano bene abbiamo deciso di comune accordo di provare a fare un bambino.

Dopo 4 mesi di tentativi, finalmente il test di gravidanza è risultato positivo.

Dal test di gravidanza positivo abbiamo iniziato a cambiare

Da quel momento siamo iniziati a cambiare: io facevo progetti, sognavo la cameretta, il nome maschio o femmina; lui usciva con gli amici... alla prima ecografia non è venuto!

Incinta di 3 mesi ho deciso di chiudere la nostra storia ritenendo che fosse più giusto per tutti. Da quel momento lui sparisce.

Un parto senza il padre del mio bambino

Il 6 marzo 2017 mi ricoverano: sta arrivando il mio bambino. 18 ore di travaglio, 45 minuti di spinte e un cesareo d'urgenza per insofferenza fetale. Ero giovane e impaurita. Avevo vicino la mia mamma ed ero spaventata. Mi sentivo sbagliata per non essere riuscita a partorire. Per fortuna il mio bambino sta benissimo.

E questa è la mia prima foto con Daniel. Gli occhi gonfi, il naso rosso, le lacrime ancora che scendevano e un sorriso che non riuscivo a fare per la paura, il terrone, l'ansia e poi la gioia quel piccolo esserino che mi guardava senza piangere. Un mix di emozioni fra felicità stanchezza e veramente tanta paura. Dopo 18 ore di travaglio e 45 minuti di spinte l'ostetrica che all'improvviso mi ferma dicendo che il battito era calato. 2 minuti di caos, arriva il chirurgo. Mi dice solamente: "Signora, andiamo in sala operatoria".

In quel momento non capisco più nulla. Urlo, dico di no, che non voglio un cesareo, che riesco a partorire da sola. Piango, mi dispero.

Cesareo d'urgenza per insofferenza fetale. Mi portato via il bambino per i controlli.

Io continuo il mio pianto disperato da sola, in una stanza post interverto. Il mio bambino non arriva. Sono sola. Minuti che mi sono sembrate ore.

Finalmente arriva il mio cucciolo: sta bene lui, sto bene io. 

Torniamo a casa

Torniamo a casa: tutti si fanno vedere sentire tutti tranne il padre biologico di mio figlio, fino al quarto mese, in cui l'ha visto una volta per 10 minuti. Poi più nulla fino a 1 anno e mezzo.

Mi ricostruisco una vita

Nel frattempo io conosco un'altra persona con cui sto tutt'ora e da cui ho avuto Diego, che ora ha sei mesi. Col padre del mio primo figlio è un continuo apparire per poi sparire. Come madre mi sento in dovere di fare tutto ciò che renda felice i miei figli e forse il mio più grande errore è stato far costruire un rapporto a Daniel con suo padre. Ogni volta che questa persona sparisce devo inventarmi viaggi di lavoro, riunioni, di tutto per spiegare a un bambino di neanche quattro anni perché suo padre per così tanto tempo non c'è.

Ora ho 27 anni e tornando indietro cambierei tutto tranne le mie due ragioni di vita e il mio meraviglioso compagno perché PADRE è chi cresce non chi crea.

Mamme che subite un cesareo state tranquille, non è colpa vostra. Ho fatto 2 anni di terapia per capirlo. 

Di mamma Jessica

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