Ciao a tutti, voglio raccontarvi la mia storia. Nel 2016 io e mio marito decidemmo di avere un figlio e la fortuna volle che io rimanessi incinta subito. Portai avanti una gravidanza senza problemi, a parte i primi due mesi durante i quali ebbi minacce, risolte con punture ovuli e riposo!
Il mio piccolo cresceva e stava benissimo! Arrivò il giorno del parto: induzione, perché il birbante non voleva uscire. Premetto che vivo in una città in cui non è possibile scegliere dove partorire. Solo al grande ospedale metropolitano...
Mi misero la fettuccia e partirono le contrazioni molto leggere. Durante la notte persi la fettuccia e andai subito dal ginecologo di turno per dirglielo! Lui mi rispose: "Signora ora deve aspettare 24 ore". Ma io ero esausta. Fortuna volle che incontrai il primario e gli spiegai la situazione!
Lui si mise a disposizione e decisero di rompermi le acque! Da lì partirono forti le contrazioni. Mi portarono in sala parto verso le 19:30 e dovetti spingere per due ore e mezzo. Ero esausta, dilatazione manuale e manovra mi "piegarono" la schiena a metà!
Presi il braccio del ginecologo e lo strinsi forte con la mia mano, dicendogli che lo avrei spezzato! Fortunatamente alle 22 nacque Samuele dopo 32 ore di travaglio, durante le quali ero stata abbandonata a me stessa e, in più, dopo due ore e mezza di spinte.
Il bambino aveva la testa a punta: lo presero subito senza darmelo. Aveva un giro di cordone intorno al collo. Io ripresi a camminare bene dopo un mese. Tutto ciò mi lasciò un trauma psicologico, dopo soffrii di depressione, ma piano piano mi ripresi da sola per fortuna. Ora il mio bimbo ha quasi due anni ed è un terremoto.
di Vale
(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
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