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Primo parto in acqua e secondo sul lettino. Due esperienze indimenticabili

di mammenellarete - 28.05.2018 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Consiglio a tutte di provare il parto in acqua o almeno il travaglio, aiuta davvero molto! Ho partorito il mio primo figlio in acqua e farlo mi è sembrato più naturale e meno "medicalizzato" rispetto al parto "classico". Il secondo parto è avvenuto nel lettino ed è stata per me ugualmente una bellissima esperienza. Certo, in acqua ti puoi muovere trovando la tua posizione, invece nel lettino sei obbligata a restare distesa e questa è, tra l’altro, la posizione anatomicamente meno indicata per partorire...

Era una domenica di novembre, la data presunta del parto era passata da due giorni e avevamo tantissima voglia di conoscere la nostra principessa. La piccola, desiderata moltissimo, era inoltre arrivata dopo anni di "battaglie". Mi decisi a comprare l’olio di ricino, non ero proprio molto convinta, ma temevo l’induzione, così, dopo pranzo, presi mezzo bicchiere di succo con 4 cucchiai di olio e a seguire mangiai una buonissima caramella.

Dopo qualche ora partirono le contrazioni: mi sembravano toste, ma facevo delle belle e lunghe docce calde come mi aveva suggerito l’ostetrica. Nel frattempo impastavo anche il pan brioche... perché bisogna anche mangiare, eh! Dopo la terza volta in cui il mio compagno mi trovò piegata sulle ginocchia "a dondolare", mi disse che forse era meglio andare in pronto soccorso.

Eravamo convinti quasi che saremmo tornati a casa... invece, arrivati in ospedale, mi attaccarono al monitoraggio, ma visto che eravamo capitati nel momento del cambio turno, rimanemmo soli per un bel po' e nel frattempo le contrazioni si fecero davvero forti!!!

Così, visto che non riuscivo più a stare distesa, chiesi al mio compagno di aiutarmi ad alzarmi in piedi, perché sentivo una pressione lì... e poi mi si ruppero le acque! A quel punto chiamammo qualcuno e dopo la visita mi dissero che ero già dilatata di 8 centimetri!

In pratica avevo fatto il travaglio a casa, quasi senza accorgermene... mi portarono in sala parto ed espressi la volontà di provare il parto in acqua, così l’ostetrica preparò la vasca e mi immersi. Sembrava surreale: luci soffuse, acqua calda, il mio compagno che mi accarezzava la testa, l’ostetrica appoggiata alla vasca che mi spiegava dolcemente cosa stava succedendo, passo dopo passo.

Mi fece sentire con la mano che la testolina stava avanzando, che la bimba doveva superare lo “scalino” e che quello era il momento più doloroso.

Mi disse che poi avrei dovuto farmi forza e spingere per conoscere la mia creatura... e così fu!

Entrai in vasca alle 21.20 circa e alle 22.43 nacque la principessina. Uscita dalla vasca, qualche piccolo punto per una lacerazione superficiale e stop. Mi ero preparata al parto con globuli omeopatici e massaggio perineale (consiglio entrambi vivamente), ma credo che anche l’acqua abbia fatto la sua parte.

Ho sentito tutti i dolori, ma l’acqua ha il vantaggio di massaggiarti e rilassarti contemporaneamente... il primo parto è stato davvero "da manuale".

Con il secondo invece... più o meno la stessa prassi, olio di ricino, travaglio a casa il più possibile, ospedale: questa volta ero dilatata di 2 cm, quindi mi hanno ricoverata verso le 19, il tempo di fare una doccia calda e qualche passeggiata lungo il corridoio del reparto e alle 21.15 ero in sala parto, dilatata di 5 cm.

Chiesi di entrare in vasca, entrai, ma dopo qualche minuto mi fecero uscire perché non sentivano il battito del bambino (ma io non sapevo nulla). Venne il medico, mi visitò, si stupì perché prima di entrare in vasca ero dilatata di 5 centimetri e dopo 10 minuti ero arrivata a 10 centimetri.

Mi ruppe il sacco e lui e le sue ostetriche presenti mi dissero di spingere... incalzavano molto e non capivo il perché. Sinceramente ebbi paura perché questa volta i dolori erano più forti e non c’era più quella atmosfera del primo parto...

Per fortuna in 5 minuti e dopo tre spinte, il piccolo nacque... grazie al cielo stava bene (avevamo già pronta alle spalle l’equipe pediatrica con la rianimazione). Io onestamente non ci avevo capito niente (per fortuna!), mi spiegarono tutto il mio compagno e l’ostetrica dopo il parto.

Ci fu tanto spavento, anche durante il parto perché il lettino non ti "culla" come lo fa l’acqua.

.. Nonostante la velocità delle spinte e della nascita, nessun punto (anche in questo caso mi ero preparata al parto). Consiglio a tutte di provare il parto in acqua o almeno il travaglio, aiuta davvero molto!

In generale, il parto in acqua mi è sembrato molto più naturale e molto meno "medicalizzato" rispetto al parto "classico". In acqua ti puoi muovere trovando la tua posizione, invece nel lettino sei obbligata a restare distesa e questa è, tra l’altro, la posizione anatomicamente meno indicata per partorire... certo, ci sono dei casi in cui si deve far così e basta, però potendo scegliere e se si è in una condizione fisica buona... voto 10 per il parto in acqua!

di Isabella

(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra pagina Facebook)

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